Gattuso con la Champions rimane?

20 Maggio 2019 di Vincenzo Matrone

Il Milan in Champions League? No, se Inter e Atalanta, padrone del proprio destino, batteranno domenica Empoli e Sassuolo. Ma viste le condizioni della squadra rossonera negli ultimi mesi e l’incertezza totale sul futuro, non solo di Gattuso, essere arrivati a giocarsi la Champions all’ultima giornata è una cosa notevole.

Un’impresa, ci vergogniamo a chiamarla così, figlia anche dell’anticalcio giocato un po’ da tutti da marzo in avanti, come se la vittoria valesse ancora due punti. Il Milan ha salutato il suo pubblico, 61.000 spettatori, contro il 3-5-2 del retrocesso Frosinone e con il solito 4-3-3. Al di là dei tre punti e di una discreta reattività, poco da lasciare ai posteri.

È stato il fine settimana del saluto a bandiere e bandierine, con l’ovvio schierarsi dei tifosi dalla parte dei campioni della loro infanzia. Dopo l’addio rumoroso della Roma a De Rossi, quelli degni di qualche articolo riguardanti Pellissier e Barzagli. Il micromondo Milan ha risposto salutando Zapata e Abate. Chi prenderà Zapata, secondo noi, farà un ottimo affare anche se il giocatore non è amato dai media (basta non prenderlo al Fantacalcio). Altro discorso per Abate, uomo e professionista serio, anche se facciamo fatica a ricordarci negli ultimi anni un gol del Milan su cross di Abate.

Torniamo (ma ci siamo mai andati?) alla partita. Anche contro il modesto Frosinone i rossoneri hanno fatto fatica ad imporsi e le poche occasioni create sono finite sul piede di Borini, in versione Egidio Calloni. Saluti sì, ma il primo tempo finisce 0-0 tra una bordata di fischi e il secondo inizia ancora peggio con Abate che provoca un netto rigore. Per fortuna del Milan uno dei suoi due fuoriclasse, Donnarumma, tiene a galla i rossoneri. Lo stadio si esalta e spinge la squadra e lo schiaffo del rigore sveglia anche il mister, come dirà lui in conferenza stampa. Gattuso toglie un mediano, Bakayoko, e inserisce una punta, Cutrone, sistemandosi in campo con un insolito 4-2-4 . Sei minuti dopo il Milan trova il goal con Piatek, ultimamente criticato perché non trasforma in due gol a partita il mezzo pallone che gli arriva. Sarà una magia di Suso, su punizione, a portare il Milan sul 2-0.

La partita finisce con San Siro e la curva Sud che riconfermano Gattuso: saranno ascoltati? Ma soprattutto: dovrebbero essere ascoltati da Gazidis? Non ci azzardiamo a dire Leonardo, visto che fra una settimana dovrà rendere conto del suo operato: la differenza fra quarto e quinto posto è enorme, soprattutto per chi considera la qualificazione Champions più importante dello scudetto. Ci sembra che il gioco del Milan non meriti ulteriori analisi, come nelle peggiori tradizioni il risultato sarà tutto.

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