Conte alla Juventus ha una logica

8 Maggio 2019 di Indiscreto

Antonio Conte torna alla Juventus? Nella nostra miseria l’avevamo scritto due mesi fa, quando Agnelli sembrava intenzionato a cacciare Allegri addirittura prima della partita di ritorno con l’Atletico Madrid. Agnelli riteneva che la squadra non avesse da troppo tempo un livello emotivo adeguato, pur passeggiando in Italia o forse proprio per questo.

E inoltre gli avevano riferito di un Allegri con la testa altrove (non ancora ad Adani). Tutto vero, poi Cristiano Ronaldo anche a 34 anni rimane una versione accettabile di Cristiano Ronaldo e quell’ottavo lo ha vinto da solo, prima della disfatta contro l’Ajax. Conte torna quindi alla Juventus? Non lo sappiamo, come del resto tutti i media italiani che compilano borsini minuto per minuto, ma pensiamo sarebbe la scelta più logica.

Allegri confermatissimo, è ufficiale e c’è grandissima stima reciproca con Agnelli? Va be’, l’informazione italiana dell’ultimo secolo ha prodotto di peggio… Allegri non ha vinto la Champions League, pur sfiorandola due volte, e in campionato raramente si è avvicinato al livello di gioco delle squadre di Conte, questo è evidente. Il ritorno di Conte sarebbe quindi una scelta comodissima, perché la Champions la vince uno solo e non è che gli altri siano per forza incapaci (ditelo a quelli del risultato unica cosa che conta), ma soprattutto furba. Di sicuro Conte allenando la Juventus non potrà prendere schiaffi dalla Juventus, il suo vero terrore. Avrebbe una logica anche dal punto di vista degli Agnelli, il ritorno di Conte. La Juventus non è più una squadra che lancia il De Zerbi della situazione, ha bisogno di un allenatore indiscutibile dal punto di vista tecnico e mediatico. E soprattutto carico, cosa che Allegri non è più da tempo. Diremmo da novembre, come un po’ tutta la squadra.

A proposito di media, da registrare la martellante campagna di Marotta per Conte all’Inter, utilizzando i suoi giornalisti di terra e di mare. Ma che bisogno ha Marotta di fare campagne mediatiche, direte voi, non è lui che decide? No. Perché quelli del bar, che capiscono di calcio ed oggi vivono momenti di pura estasi dando del perdente a Messi, li puoi convincere con quattro stupidaggini sulla mentalità vincente, sull’etica del lavoro (Maran, Baroni e Giampaolo invece non fanno niente, durante la settimana si riposano) e sul Mourinho italiano, che se dici Mourinho gli interisti vanno fuori di testa. Mentre i miliardari cinesi, che non capiscono di calcio e a volte si arrabbiano con il telefono in vivissima voce, da inesperti non capiscono l’urgenza di cacciare uno Spalletti che ha fatto il suo, per arrivare ugualmente secondi o terzi con Conte (o Guardiola, Klopp, Pochettino, Happel, Michels, eccetera) e di deprezzare il giocatore con la più alta valutazione di mercato in rosa. Conte all’Inter è diventato quindi il primo ‘Di qua o di là’ della gestione Marotta, mentre dal punto di vista di Conte le scelte rimangono più di due. Ma il tempo stringe e anche i milionari hanno i loro giardinetti.

Share this article
TAGS