Il Parma-Milan del primo Buffon

22 Aprile 2019 di Vincenzo Matrone

Anche domenica 19 novembre 1995 eravamo lì, al Tardini. In quell’occasione con due tessere di tribuna centrale regalati da un amico tifoso della squadra allenata da Scala: a quei tempi, neppure troppo remoti, non c’era bisogno di tessere del tifoso e analisi del sangue per entrare allo stadio.

All’annuncio delle formazioni pensammo: “Oggi Il Milan vince facile, il Parma deve schierare in porta un bambino di 17 anni che non ha mai giocato in serie A. Sai che divertimento per gente come Baggio e Weah”. Sfortuna per il Milan, quel bambino era Buffon. E grazie anche a una sua ottima prestazione la partita fini 0-0.

Passata una vita, Buffon è diventato campione di Francia con il Psg dopo tutto quello che ha vinto con Juventus e Nazionale. Il Milan aveva tutti campioni, il Parma lo fronteggiava con giocatori del calibro di Fabio Cannavaro, Benarrivo, Sensini e Zola. Va be’, non mettiamoci a piangere che tanto non serve.

Abbiamo divagato apposta, il Direttore di Indiscreto ci ha chiesto un’analisi tattica di Parma-Milan ma analizzare la tristezza è sempre difficile. Comunque sotto il primo vero caldo dell’anno il Milan è sceso in campo con il solito gattusiano 4-3-3, mentre il Parma si è schierato con il 3-5-2. Schemi e numeri poco contano se non hai un’ottima forma fisica e il coraggio di attaccare con un baricentro alto: è la differenza fra la lavagna (o l’iPad, oggi) e il campo. il Milan di Gattuso risulta lento e impacciato e non per colpa del 4-3-3.

Dopo il minuto 67, come contro la Lazio, è scattata però la scintilla: entra Castillejo per Conti (Cutrone era già entrato per Bakayoko) e subito segna. Il Milan potrebbe chiudere la partita ma Gattuso a un quarto d’ora dalla fine decide di inserire il compassato Biglia per Calhanoglu e la squadra si abbassa di nuovo per cercare di difendere il risultato: certo Gattuso non ha ordinato di stare bassi, ma Biglia per Calhanoglu vale più di qualsiasi indicazione. Poi la punizione di Bruno Alves castigherà un Diavolo poco coraggioso, che stava portando a casa tre punti Champions davvero non meritati. Nonostante la pessima prestazione, per atteggiamento e confusione degna del Milan di Pippo Inzaghi (il Pippo Inzaghi allenatore), grazie al Chievo un punto Champions guadagnato su Inzaghi Simone. Piccoli passi, anzi piccolissimi. Il Milan del 1995 non avrebbe goduto pensando che la concorrenza fosse peggio.

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