Gomme All Season, la nostra scelta

1 Aprile 2019 di Furio Fedele

Gomme All Season o All Seasons, come preferite. Gomme per tutte le stagioni: è questa la nuova e ancora non completamente esplorata frontiera degli pneumatici delle auto. Pirelli, Goodyear, Michelin, Hankook, Bridgestone, Firestone, eccetera: ci sono dentro tutti. Ormai le gomme All Season si stanno diffondendo a macchia d’olio, con indubbi benefici per gli utenti, l’ambiente e le case produttrici. In questi giorni c’è chi dovrà provvedere al cambio degli pneumatici passando da quelli invernali (montati, secondo le norme vigenti, entro il 15 novembre di ogni anno solare) e poi dismessi (dal 15 aprile) per ripristinare la gommatura tradizionale. Una doppia operazione che, nell’arco di un anno, può venire a costare oltre un centinaio di euro. Considerato anche il fatto che, nella migliore delle ipotesi, bisogna anche sobbarcarsi anche il «ricovero» delle quattro gomme inutilizzate. E per questo bisogna avere a disposizione un box/garage di generose dimensioni o una cantina più o meno scomoda. In caso contrario è necessario pattuire con il gommista di fiducia un canone di affitto. Fra l’altro rischiando fastidiosi ingorghi di…traffico quando bisogna intervenire con urgenza (di solito il primo ghiaccio o nevicata) o quando, magari dovendo affrontare un improvviso weekend di sole come quello appena trascorso, è necessario non fidarsi delle ruvide gomme usate qualche settimana prima sulla neve.

ECOLOGIA – Da sempre l’impatto di prodotti così difficili da smaltire ha rappresentato un problema non indifferente. È chiaro che dimezzando l’offerta, con un solo treno utilizzato da ogni singolo automobilista, diventa meno oneroso anche l’impatto ambientale: è una pura questione di numeri. Fortunatamente si è persa (quasi) del tutto l’abitudine di creare discariche a cielo aperto di copertoni e affini. Un po’ perché il senso civico medio è aumentato rispetto a qualche anno fa, ma anche perchè, grazie all’evoluzione dell’ecologia, gli pneumatici dismessi rappresentano un tesoretto che non va mai sottovalutato. La tutela dell’ambiente e la ricerca chimica/tecnologica che consentono di ottenere risultati sempre migliori è sorretta da Pirelli, Goodyear e Michelin, che hanno risposto concretamente alle direttive anti-inquinamento insieme ad Hankook, Bridgestone, Firestone e altri.

MOTO OK – A proposito di evoluzione e del focus deciso e preciso sulle gomme multi-uso e quattro stagioni, i soliti colossi (ai quali si sono aggiunti Metzeler e Continental) già da tempo hanno iniziato a studiare e progettare coperture adatte anche per veicoli a due ruote, sia scooter sia moto. Ma in questo caso si è dovuto fare i conti con un dettaglio non trascurabile: la naturale minor stabilità che deriva da questi mezzi di locomozione non può essere messa ulteriormente in crisi da un’aderenza meno che perfetta. Così dopo qualche timido approccio sulle gomme invernali si è passati a quelle multiuso. Nel primo caso i problemi (e costi…) relativi a cambi e scambi erano stati accentuati dalla necessità di non poter transigere dall’alternanza delle coperture. Con quelle invernali assolutamente improponibili oltre il limite delle temperature dell’asfalto… In realtà adesso esistono pneumatici che possono garantire una perfetta tenuta per 12 mesi all’anno.

DI SERIE – L’affermazione degli pneumatici all-season è stata facilitata anche dalle stesse case automobilistiche, che li offrono come optional su molti modelli della loro produzione. Con indubbi benefici economici. Un esempio: sulla Smart l’optional in questione è valutato solo 100 euro, mentre in caso di montaggio successivo all’acquisto si rischia di spendere 4 volte di più. Le stesse proporzioni valgono per gran parte delle vetture in commercio. Mentre sul fronte delle gomme tradizionali l’evoluzione e le migliorie hanno subito un comprensibile ridimensionamento, riguardo alle all season la situazione è molto più fluida e in evoluzione. Sia le mescole sia il battistrada sono alla base di novità importanti. Anche la limitazione che era stata imposta alla percorrenza annuale (10-15.000 chilometri) non è più da considerare così tassativa. Eventualmente nel periodo estivo e a fronte di numerosi viaggi autostradali si potrebbe rilevare un consumo superiore agli pneumatici standard. Ma già analizzando i costi del doppio cambio e della rimessa a…secco si possono intuire i vantaggi.

BIG IN POLE – Ovviamente questa nuova frontiera commerciale ha trovato più che mai pronti i giganti del settore. Michelin, Pirelli e Goodyear si sono date battaglia. L’evoluzione del web, che presenta immensi supermarket per ogni genere di prodotto, offre a sua volta un’ampia scelta. Il prezzo medio di una buona gomma «quattro stagioni» va dai 45-50 euro ai 70-80 se ci si avventura fra siti specializzati e promozioni. È chiaro che poi bisogna fare i conti con le spese di spedizione (vanno pattuite e certificate con la massima precisione) insieme a quelle del montaggio da parte di un gommista che, ovviamente, preferirebbe proporre un servizio a sua volta all-inclusive. In conclusione, possiamo dire che gli unici dubbi sono linguistici: all season, all seasons, quattro stagioni? Non ne abbiamo sul loro utilizzo, invece. Se non si hanno esigenze o manie particolari, il guidatore italiano medio dovrebbe sceglierle sempre. Non stiamo facendo un discorso di marche, perché le differenze fra quelle principali sono davvero minime, ma di filosofia. Tutto ciò che semplifica la vita deve avere il nostro consenso.

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