D’Amico Napoli, sfida fra permalosi

12 Aprile 2019 di Indiscreto

Ilaria D’Amico non è in forma, il Napoli nemmeno. Nello speciale Champions League, il giorno dopo aver sostenuto che Son non viene da un regime democratico (per lei Corea del Nord o del Sud è uguale), ha spiegato che i tifosi dell’Ajax hanno disturbato il sonno degli juventini usando metodi poco sportivi: “Amsterdam ha raccontato di una vigilia di partita con un approccio quasi partenopeo con ‘triccheballacche’ e fuochi d’artificio per disturbare il sonno degli avversari”. La nota antisportività degli olandesi…

Tanto è bastato per scatenare gli sfigati da social network e l’assessore allo sport del Comune di Napoli, Ciro Borriello (sarà un nome d’arte?), che invece di preoccuparsi delle indecenti condizioni del San Paolo (come fa la UEFA a considerarlo da Champions League?) ha chiesto le scuse ufficiali di Sky, per tale gravissimo affronto. In realtà sono poi arrivare le mezze scuse della D’Amico, che ha definito quella napoletana una delle tifoserie più belle del mondo quando invece la maggioranza silenziosa degli addetti ai lavori del calcio pensa sia una delle peggiori. Fra l’altro sempre meno allo stadio, nonostante una squadra che negli ultimi anni è stata la vera anti-Juve. Nessuno si è mai chiesto come mai napoletani DOC come Ferrara e Cannavaro se ne stiano ben lontani da questo ambiente e che Insigne non veda l’ora di andarsene?

Nella gara fra permalosi la D’Amico è comunque competitiva con i più permalosi fra i napoletani, visto che ci dicono che a Sky sia intoccabile e che chi la critica entri in un cono d’ombra aziendale, al punto di non averla di fatto sostituita per la domenica e di averle cucito su misura la trasmissione Champions per consentirle una buona vita parigina con Buffon. Su tutto c’è il fatto che nessuno, napoletano, monzese o bolognese che sia, si abboni a Sky Sport o Sky Calcio per le trasmissioni a margine delle partite o per i commentatori. Se al posto della D’Amico mettessero una passante di Rogoredo sarebbe la stessa cosa, non perché la D’Amico non sia brava a condurre ma perché nessuno si abbona o disabbona per causa sua.

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