Cosa fare a Pasquetta

19 Aprile 2019 di Stefano Olivari

Cosa fare a Pasquetta? È una delle domande più comuni e anche più sgradevoli dell’anno per quasi tutti noi, con una serie di risposte necessariamente personali. Ecco quindi i consigli di Indiscreto su cosa fare a Pasquetta, che ci ostiniamo a chiamare Lunedì dell’Angelo nonostante la nostra religiosità sia andata in fumo ben prima di Notre Dame.

Dall’alto di mezzo secolo di vita passata a dribblare parenti e inviti vari, qualche volta con successo, queste le nostre idee. Prima di tutto bisogna prevenire la domanda ‘Cosa facciamo a Pasquetta?’ delle persone alle quali siete legati o che vorrebbero legarvi a loro. In queste situazioni familiari o pseudo-tali bisogna essere propositivi, avere in mano il pallino del gioco e non limitarsi a gestire gli eventi.

Pasquetta è il momento di essere Ten Hag, non Allegri. Anche se in altri contesti (non la Champions League) la strategia vincente è quella dell’allenatore della Juventus… Siate voi a dire cosa vi piacerebbe fare. Nessuno ha mai un’idea forte, a quasi tutti piace avere qualcuno che pensi anche per loro. I risultati di questa strategia sono incredibili, anche se proponete la prima idiozia che vi viene in mente.

Il secondo consiglio su cosa fare a Pasquetta, anche questo verificato sul campo, è quello di ingigantire i rischi di un viaggio e di qualsiasi spostamento. “Ho letto che in quel punto ci sarà traffico…”, “Le previsioni del tempo danno brutto…”, “È già tutto esaurito…”, eccetera. Tanto nessuno legge davvero gli articoli o ascolta i servizi televisivi, tranne che in rari casi potete aggiustare a vostro favore qualsiasi notizia.
Il terzo grande consiglio su cosa fare a Pasquetta è quello di lavorare, se avete la fortuna di potervi inventare che lavorate il Lunedì dell’Angelo (meglio ancora se davvero lavorate). O di inventarvi qualcosa di collegabile allo studio e al lavoro: una relazione, la preparazione a un concorso, un incontro che può essere in prospettiva utile. Non solo riuscirete a farvi i fatti nostri, ma susciterete anche un minimo di ammirazione-invidia.

Il quarto consiglio non è in realtà un consiglio, ma l’ultima carta da giocarsi quando si sta per verificare lo spettro di un pranzo in famiglia, di un bambino che vuole vedere un film da bambini, di una mostra sui Macchiaioli, di un agriturismo da tris di primi, di una coppia che vuole mostravi orgogliosa il suo trilocale. Questa carta è la salute, o meglio la malattia. Niente di grave, un tumore non si può improvvisare. Avete le vertigini, non riuscite proprio a stare in piedi, da ieri state prendendo il Vertiserc ma per vedere i primi effetti ci vogliono tre o quattro giorni.

Se noi fossimo l’Uomo Indiscreto, con la sua personalità strabordante, diremmo invece senza problemi ciò che veramente faremmo e consiglieremmo. Svegliarci alle sei per nutrire il gatto, leggere le ultime notizie e i commenti di Indiscreto, tornare a letto, rialzarci alle undici, correre per un’ora, prendere una pizza al gorgonzola dall’Angelo, leggere i Tex arretrati e poi ascoltare per tutto il pomeriggio tutti i dischi degli Ultravox, rigorosamente su vinile, due volte Vienna e Quartet. Sempre accarezzando il gatto, se avrà voglia di farsi accarezzare: deciderà lui. Aperitivo al Magenta, con Guinness e patatine fritte. Un’occhiata a Indiscreto e poi serata con Napoli-Atalanta o Chelsea-Burnley, mangiando gelato al malaga. Voi?

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