ATP Finals a Torino, spreco a Cinque Stelle

24 Aprile 2019 di Indiscreto

Le ATP Finals dal 2021 al 2025 si svolgeranno a Torino. Lo ripetiamo: la ATP Finals dal 2021 al 2025 si svolgeranno a Torino. Un grande evento di uno sport vero, diffuso in tutto il mondo, perché nella considerazione dei grandi giocatori le ATP Finals sono il sesto appuntamento dell’anno dopo i quattro tornei dello Slam e Indian Wells.

L’equivalente, volendo essere patriottici, di quello che può essere il Mondiale di ciclismo: nella leggenda si entra con le classiche monumento, ma essere campioni iridati ha il suo perché. Una vittoria politica dei Cinque Stelle, pagata a caro prezzo (78 milioni di euro le garanzie statali sul montepremi, con il budget totale del quinquennio sui 250) da tutti noi.

Una vera svolta, per il movimento guidato da Di Maio verso una legnata elettorale alle Europee, in attesa del suo destino di costola movimentista della sinistra. Da partito del no a tutto, anche alle infrastrutture il cui impatto nel lungo periodo non può essere valutato da ragionieri, a partito del panem et circenses in diretta concorrenza con la Lega e i suoi Giochi Olimpici milanesi, peraltro ancora da conquistare e da finanziare. Di certo succedere alla O2 Arena di Londra, diventando la quindicesima città ad ospitare quello che per noi sarà sempre il Masters, è un grandissimo colpo di immagine.

Se lo sarà anche commercialmente nessuno lo sa, visto che la stessa Londra aveva considerato esaurito (a queste cifre, più o meno simili al fatturato) il potenziale di un torneo che con i gironi iniziali presenta un tennis diverso da quello dell’eliminazione diretta. Il discorso sportivo è invece chiaro: difficile che nel 2021 ci sia un italiano fra i primi 8 del mondo, senza senso quindi investire soldi pubblici in un evento di grande importanza per noi che amiamo il tennis ma dove non saranno presenti atleti italiani. Almeno per la triste NextGen di Milano abbiamo il posticino assicurato.

In pratica i Cinque Stelle e la Appendino hanno pensato che guardare Djokovic-Zverev sarà per il cittadino italiano più utile che avere treni migliori. O forse non hanno pensato nemmeno questo: la loro era giusto un’esibizione di potere, in un paese che da anni ha un solo torneo del circuito maggiore ATP e dove la gente non è mai scesa in piazza per chiedere più tennis. Facile prevedere l’unanimità mediatica, con Malagò a fingere modestia su ogni canale: del resto è stato anche scritto, senza vergognarsi, che la Ryder Cup è il terzo evento sportivo del mondo.

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