L’eliminazione di Icardi

15 Marzo 2019 di Indiscreto

L’uscita dell’Inter dall’Europa League, contro un Eintracht Francoforte che senza Handanovic avrebbe tranquillamente segnato almeno tre gol, non è ancora la fine della stagione nerazzurra ma di sicuro è la fine del caso Icardi dal punto di vista sportivo. Insomma, l’eliminazione di Icardi. La triste prestazione di Keita, scontata dopo due mesi e mezzo di inattività ma obbligata vista l’assenza per squalifica di Lautaro Martinez, Esposito (possibile futuro campione, sicura carne da plusvalenza) e Merola mandati allo sbaraglio, Politano falso nueve (l’idea meno peggio), Ranocchia centravanti nel finale valgono più di mille editoriali moraleggianti. Che poi da scontento vada o non vada a San Siro, come in coppa e con la Spal, è un dettaglio.

Per due giorni ci erano rimbalzate da ogni dove voci, da fonti credibilissime, su un clamoroso beau geste di Icardi, con una presenza a sorpresa contro l’Eintracht a cui Spalletti non sarebbe stato contrario pur essendo ormai anti-icardiano visto che questa vicenda gli farà in ogni caso salutare l’Inter a giugno, anche con una qualificazione alla Champions che comunque appare difficile. Erano stupidaggini, che non abbiamo scritto causa impegni di lavoro retribuiti e non perché siamo in possesso di grande fiuto giornalistico. Però è vero che Icardi sta friggendo, la stessa rinuncia alla battaglia per la fascia lo dimostra. Gli è stato fatto sapere che il suo deprezzamento non gli consentirà di raccattare più soldi da un’altra parte, ma lo porterà per due anni a fare la fine di Ramires allo Jiangsu: un finale di stagione in campo converrebbe insomma a tutti, prima dei saluti.

Nella sua testa la palla era e rimane all’Inter, con una dichiarazione conciliante che dovrebbe permettere a tutti di salvare la faccia. Dichiarazione che non arriverà prima del derby di domenica sera e che non arriverà certo dallo spogliatoio, per quanto per metà sia composto da gente che non ha problemi con Icardi e Wanda, anzi. Dopo la probabilissima sconfitta con il Milan, che non sta giocando un grande calcio ma almeno ha giocatori che vanno nella stessa direzione, la sosta per le nazionali potrà forse portare a un chiarimento con Spalletti. Giusto questo. Ma questa eliminazione ha le facce di Icardi e di Marotta: gestire simili casi in un ambiente non bulgaro come quello della Juventus è davvero un altro sport.

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