Sky e la sua Serie A poco allenante

21 Febbraio 2019 di Indiscreto

Chissà se dopo Atletico Madrid-Juventus qualche dirigente di Sky ha seguito il dopo partita su Sky Sport 1, condotto da Ilaria D’Amico e con ospiti Capello, Pirlo, Costacurta e Paolo Condò. Perché nell’affannoso tentativo di minimizzare la sconfitta bianconera, mentre gli ospiti ovviamente la smentivano (soprattutto Capello, che ha dovuto spiegarle perché l’Atletico non ‘gioca male’) con varie gradazioni di coraggio, la conduttrice (o chi le scrive i testi) ha detto una frase che molti addetti ai lavori usano un po’ come moda, tipo la catena di destra e le seconde palle: “La Serie A è poco allenante”. In sostanza la squadra di Simeone, temprata dalle battaglie con Girona e Rayo Vallecano, si è presentata all’appuntamento Champions con un’intensità diversa rispetto a chi è costretto a giocare con Frosinone ed Empoli. Il discorso sportivo qui non c’entra, si sa che tutti potremmo spiegare il calcio ad Allegri e tutti vediamo almeno un paio di volte ogni partita della Liga, mentre è interessante quello televisivo. Questo il messaggio: il sabato e la domenica vi facciamo pagare per vedere spazzatura, tanto le partite che contano sono soltanto quelle infrasettimanali. Non che non sia vero, la pensiamo anche noi così, ma saranno contenti gli abbonati del pacchetto Calcio…

Qualche giorno fa l’Antitrust ha inflitto a Sky una multa di 7 milioni di euro per pubblicità ingannevole e pratica aggressiva, dopo avere analizzato l’offerta 2018-19. Sky, secondo l’Antitrust, “Non ha fornito informazioni chiare e immediate sul contenuto del pacchetto Calcio per la stagione 2018-19, lasciando intendere ai potenziali nuovi clienti che tale pacchetto fosse comprensivo di tutte le partite del campionato di Serie A come nel triennio precedente. Al contrario il servizio prevede una rilevante ridefinizione dei suoi contenuti, inclusa una riduzione del 30% delle partite di Serie A e cancellazione dell’intero torneo di Serie B”. Non per difendere Sky, da cui non prendiamo soldi (è anzi il contrario), ma solo qualche eremita a fine agosto non sapeva che tre partite di A per turno e tutta la B sarebbero state visibili su Dazn. ‘Ingannevole’ è quindi un’altra cosa. Vero è che il servizio calcistico è migliorato o rimasto, tenendo conto di tutto, più o meno uguale solo per i tifosi di Juventus, Roma, Inter e Napoli, cioè per le squadre che hanno fatto o stanno facendo la Champions, mentre un normale tifoso della Fiorentina o del Torino ha visto il suo abbonamento costare uguale ma valere (per lui) il 30% in meno. Per non parlare di chi tifa Perugia… La maggioranza di chi segue il calcio non è composta da raffinati esteti che vogliono confrontare il gegenpressing dell’Hoffenheim con la transizione difensiva a imbuto di Claude Puel, ma da chi è interessato alle partite della sua squadra e alle più importanti del resto del pianeta. Poi se dici che la Serie A è poco allenante, ripetendo concetti orecchiati a tavola, sembra quasi che stia sfottendo.

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