Salvini andava processato?

19 Febbraio 2019 di Stefano Olivari

Il voto espresso dagli iscritti al Movimento Cinque Stelle attraverso la piattaforma Rousseau ha quindi alla fine esentato Matteo Salvini dal processo per il caso Diciotti e salvato il governo Lega-Cinque Stelle almeno fino alle elezioni europee. Un 59 a 41, espresso da 52.417 persone, che troviamo sorprendente vista la cultura prevalente nei pentastellati della prima e della seconda ora, cioè quella della magistratura che lava i peccati del mondo ed è in ogni caso superiore alla politica. Bisogna ammetterlo, perché ‘dopo’ tutti hanno sempre capito tutto, anche se il tema immigrazione è in fondo l’unico che davvero unisca il leghista e il grillino medio. Chiaramente le polemiche giornalistiche sui presunti fake dipendono dal risultato, perché un voto anti-Salvini sarebbe stato salutato come quello della pura e limpida base contro un vertice ormai formato da politicanti.

Sorvolando sui problemi tecnici e le interruzioni del sistema che hanno portato il televoto a prolungarsi fino alle 21.30, sulla follia del delegare una decisione tecnica (come minimo bisognava avere letto qualcosa sulla vicenda della nave bloccata nel porto di Catania, per stabilire se si trattasse di normale un atto di governo) a una massa indistinta e sulla farraginosità del quesito, rimane la domanda di fondo per tutti noi che non dobbiamo salvare o abbattere alcun governo: Salvini andava processato? Il nostro campione, cioè noi stessi, è composto soltanto al 5% di elettori dei Cinque Stelle, e quindi è interessante capire cosa sarebbe venuto fuori da un voto popolare extra Rousseau. In ogni caso il precedente è interessante: perché Casaleggio non fa votare i suoi associati anche sulla TAV, sui Giochi Olimpici o sulle ATP Finals?

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