Rolls Royce e Tesla, la droga e il plagio di Achille Lauro

8 Febbraio 2019 di Indiscreto

La polemica su Rolls Royce, la canzone presentata da Achille Lauro al Festival di Sanremo, è surreale come tutto Sanremo e noi che lo commentiamo o lo aspettiamo per un anno. In pratica si è scoperto, evidentemente fuori tempo massimo, che una canzone in cui si parla di drogati (e non solo, vedere la citazione di Paul Gascoigne), cantata da un ex spacciatore (due mesi di carcere), potrebbe essere interpretata come una specie di inno alla droga. In realtà non lo è, come atmosfere e atteggiamento del sosia tatuato di Allegri, evoca più la Vita Spericolata di Vasco Rossi che mille altri pezzi più centrati sulla droga. Non è nemmeno una canzone dedicata alle trasgressioni di vari tipi, come potrebbe essere Brown Sugar, ma riguarda lo stile di vita. La materia del contendere, per Don Mazzi e altri, è però proprio l’espressione Rolls Royce. Che è il nome gergale con cui soprattutto in Inghilterra vengono definite le pastiglie di un tipo di ecstasy (l’altro tipo ha un altro nome d’auto, Tesla), che negli ultimi anni ha provocato diversi morti da discoteca.

Siamo alla follia, tipo i discorsi sull’88 di Buffon. Con Wikipedia tutti storici, tutti esperti di tossicodipendenze. A parte qualche drogato, che non ha quindi bisogno di consigli sanremesi per rovinarsi, e di qualche lettore di giornali davvero accanito, chi mai assocerebbe Rolls Royce alla droga? Poi chiaramente Achille Lauro, nome d’arte del romano Lauro De Marinis, su questo equivoco ci ha giocato, ma ci sembra che il caso droga sia inesistente. E poi Baglioni non ha letto i testi delle canzoni da lui stesso scelte? A meno che non le abbia scelte lui…

Più interessante l’accusa di plagio di una celebre canzone degli Smashing Pumpkins, 1979, che invitiamo ad ascoltare o a riascoltare. Dal punto di vista legale la materia è complessa, si può leggere di tutto: detto che per parlare di plagio non è necessario il dolo (basta la colpa) e che non esistono criteri matematici assoluti (tipo la successione di tot note) per individuarlo, di solito nella musica leggera ci si concentra sulla melodia e quindi, inevitabilmente, più sul ritornello che sulle strofe. Se nelle strofe di Rolls Royce qualcosa di molto vagamente Smashing Pumpkins c’è, il ritornello è chiaramente un’altra cosa. Ribadiamo la prima impressione: sembra una canzone del Vasco trentenne, come del resto quella della Bertè.

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