In bici contromano, ma senza olandesi

13 Febbraio 2019 di Indiscreto

Fra poco si potrà andare in bicicletta contromano nei centri abitati. Forse. Delle modifiche al codice della strada ideate da Lega e Cinque Stelle questa sembra studiata apposta per guadagnarsi un titolo, ma in attesa dell’approvazione definitiva si può già dire che le cose non starebbero esattamente così. Prima di tutto il permesso di andare in direzione opposta rispetto a quella degli altri veicoli sarà facoltà dei singoli comuni concederlo, non un obbligo. E poi soltanto nelle zone con limite di velocità a 30 chilometri orari, con adeguate segnalazioni. Non solo: i ciclisti potranno circolare nelle zone pedonali e anche nelle corsie riservate a taxi e autobus. Siccome votano non soltanto i ciclisti ma anche gli automobilisti, è probabile che il limite di velocità in autostrada venga elevato a 150 chilometri orari. Roba da rimanere barricati in casa con Sky, Dazn e Netflix, facendo la spesa su Amazon, mentre là fuori si ammazzano e noi assistiamo con i popcorn.

Ma questa cosa della bici contromano ci intriga davvero, perché non capiamo dove sia questo grande vantaggio in termini di tempo, soprattutto potendo anche andare sui marciapiede e arrotare i pedoni secondo la legge del più forte. Colpevolmente non abbiamo trovato i dati sulla mortalità dei ciclisti in Olanda, pur avendoli cercati: ci fidiamo di chi dice che non sia aumentata con questa innovazione, i miracoli a volte accadono. Il problema, che non può emergere dalle statistiche, è che in Italia gli automobilisti sono italiani o di paesi di solito culturalmente lontani da Paesi Bassi e Scandinavia, quindi il nostro ciclista contromano rischierebbe senz’altro di più a Paderno Dugnano che a Volendam. La vera domanda è perché un’idea simile sia venuta a questo governo e non, per dire, al PD del passato: andare contromano in bici è populista?

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