Honda, Yamaha, Kymco, SYM, Piaggio: lo scooter dopo l’estinzione del cinquantino

18 Febbraio 2019 di Furio Fedele

Honda Integra ed SH, Yamaha TMAX, Kymco, SYM, Piaggio Beverly: non sono tutti gli scooter del mondo, ma sono quelli che conosciamo meglio e abbiamo avuto almeno per un po’ fra le mani (sempre in prestito da amici, perché con l’anima e con quel che rimane del corpo rimaniamo motociclisti). Diciamo subito che gli scooter, eccezion fatta per i «cinquantini» (razza davvero in via di estinzione…), rappresentano l’unico mezzo di locomozione, compresi quelli a quattro ruote, che non stia accusando crisi. Insieme alle moto di media cilindrata gli scooter tengono su il mercato anche se il mondo delle due ruote merita una radicale revisione di prezzi, di prestazioni e di dimensioni. Se è vero che gli scooter hanno una clientela trasversale che coinvolge tutte le fasce di età e di reddito, le moto si stanno dividendo in due categorie ben distinte. La prima include i «duri e puri» (Bmw e Harley) e gli amanti del vintage/cult (Norton&C.) sulle orme dei vecchi miti del dopoguerra. La seconda inquadra e classifica coloro i quali non vogliono rinunciare alla moto, accontentadosi di prodotti meno performanti e affascinanti. Ma comunque utili e utilizzabili, anche se senza grandi ambizioni.

CIFRE – Quindi il mercato delle due ruote continua a crescere, anche se a macchia di leopardo. Le immatricolazioni di scooter e moto hanno fatto registrare nel mese di gennaio 2019 le 13.545 unità, pari ad un incremento del 3,8% rispetto al 2018. Sono cresciute le moto (+7.1%), con gli scooter che mantengono, anche se di poco, il segno positivo (+0,9%). Come prima accennato, la flessione dei 50cc appare irreversibile. A gennaio il segno è ancora negativo (-1.8%). Nel settore degli scooter la cilindrata più richiesta è quella tra i 300 e i 500cc, che ha visto un incremento dei volumi del 23,2%. Calano quasi della stessa quantità le immatricolazioni dei 125cc, così come i maxi scooter (oltre i 500 cc). In generale le immatricolazioni moto, tranne quella dei segmento 1000cc e tra 600 e 750cc, sono in crescita: +33,6% le 800-1000cc, +11,6% da 300 fino a 600cc, +10,3% per le le 125cc e un +10% per le 150-250cc. Con i numeri ci fermiamo qui: era soltanto per far capire che per i motivi più volte elencati in questa rubrica (cambiamenti sociali e culturali, prima ancora che finanziari) le due ruote godono di migliore salute rispetto alle quattro. Si può dirlo anche senza allargare il discorso alle bici, dove la flessione per i prodotti tradizionali si accompagna agli ottimi risultati delle e-bike.

Honda SH

STOP – Tornando agli scooter, ormai è chiaro che va rivisto un po’ tutto. L’Integra della Honda (750 cc, in versione anche off-road) va letto come l’ultima frontiera di uno scooter che, in generale, non può e non deve più crescere in dimensioni e pesi. Ma proprio la casa giapponese detiene il primato di vendite e fidelizzazioni con il modello SH. Richiestissimo e vendutissimo nelle 3 versioni storiche (125, 150 e 300) che ha prezzi sopra la media ma sicuramente offre un’affidabilità non riscontrabile in altri concorrenti. Fra l’altro la sua longevità è garantita da una carta d’identità che ormai si inserisce spesso fra i 10-15 anni di anzianità. Anche la mania degli scooteroni si sta ridimensionando per venire incontro alle esigenze di un pubblico sempre più ampio. Quello femminile, sull’onda di un’emancipazione a 360 gradi mentre gli uomini (…) del 2019 si dedicano sempre più alla cucina, non disdegna la comodità e le prestazioni. A patto che pesi e volumi siano accettabili.

Piaggio Beverly

CATTIVI – Così come per gli storici «bombardoni» (maxi-moto da 300 all’ora) anche gli scooter stanno diventando più docili e mansueti. L’introduzione dell’abs obbligatorio ha sterilizzato anche la voglia di correre inutili rischi. Il modaiolo Yamaha Tmax, dopo aver superato una crisi di crescita e di costi, adesso viene offerto in una versione più umana e meno esasperata. Chi in questi anni ha fatto molta strada, sotto tutti i punti di vista, sono stati i seguaci delle «cover». Kymco e SYM hanno sfruttato tecnologia e idee dei profeti giapponesi offrendo prodotti di qualità a prezzi convenuti. La Piaggio, che ha nei rinnovati Beverly i veri antagonisti degli SH, ha osato con coraggio offrendo il «triciclo». Un mezzo a 3 ruote che cerca di ottimizzare i pro di una mini-auto e della moto. Accessoriatissimi (addirittura con parabrezza che possono allungarsi fino a coprire interamente pilota e passeggero) questi scooter sono apprezzabili in condizioni meteo estreme e, soprattutto, come succede a Milano, per evitare le insidie delle malefiche rotaie del tram.

MILLENNIALS – Fra i motivi di preoccupazione per tutto il settore del trasporto privato c’è da registrare anche il nuovo fenomeno che vede protagonisti i cosidetti Millenials, cioè i nuovi nati dal 2000 (anche se in realtà si parlava di Millennials già per i nati a metà anni Ottanta). I quali hanno inciso in maniera ragguardevole al netto del decremento (-30%) delle patenti erogate nel 2019. Quindi non solo c’è il rifiuto (o la necessità) di dover rinunciare ad auto e/o moto, ma addirittura si ripudia la guida, la voglia di libertà che dagli Anni Sessanta in poi ha caratterizzato la crescita di intere generazioni di ragazzi. Che fare? Sembra che neppure il moto-sharing possa arginare questo fenomeno. Senza giovani non c’è futuro, di sicuro. Anche e soprattutto nel mondo delle moto, che però ha ancora un buonissimo presente.

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