Gruber o Palombelli?

6 Febbraio 2019 di Indiscreto

La recente polemica andata in onda in quel di Otto e mezzo su La 7 tra Dino Giarrusso e Lilli Gruber relativamente al tema immunità rende attuale un Di qua o di là a cui pensavamo da tempo. Niente paura, non mettiamo l’ex volto altoatesino della RAI, nonché ex europarlamentare dell’Ulivo, a confronto con l’ex Iena oggi in forza al Movimento 5 Stelle. Bensì con chi da qualche mese le sta contendendo la fascia di approfondimento di prima serata delle 20.30, ossia Barbara Palombelli (in onda su Rete 4 con Stasera Italia). Uno scontro diretto che se dal punto di vista delle share premia costantemente la signora Dietlinde, dall’altro vive anche di approcci diversi che fanno della trasmissione della controparte Barbara un’alternativa comunque concreta e interessante da seguire.

Senza voler emettere qui giudizi di simpatia politica (entrambe possono essere classificate come genericamente di sinistra) e personale e lasciando a voi l’espressione di voto e commento, se da un lato la battagliera Gruber viene anche spesso accusata dai suoi avversari di non nascondere una certa insofferenza verso chi non la pensa come lei, guidando con piglio e sicurezza il suo tavolo mentre resta in punta di sedia, la più morbida e lineare Palombelli, regina di Forum, appare meno aggressiva e più amichevole nella sua conduzione pur non lasciando certo mano libera a chi cerca di buttarla in caciara. Il tutto fermo restando che in entrambi i casi il giro di ospiti, come avviene nella gran parte dei talkshow televisivi, è sempre lo stesso per cui più o meno sai sempre dove andranno a parare le opinioni, senza quasi sorprese, al di là degli argomenti proposti. Ma con il vantaggio dell’assenza degli insopportabili e invadenti applausi che viaggiano in altre trasmissioni. Anche se poi l’effetto ‘maschera’ colpisce anche le persone più serie: confessiamo che ogni volta scommettiamo sul momento in cui si arrabbierà Cacciari (di solito dopo pochi secondi, contro chi inevitabilmente ha male interpretato il suo pensiero).

Non siamo totalmente ingenui e ci rendiamo conto che il giornalismo di ognuno è quello reso possibile dall’editore. Se Urbano Cairo è ancora politicamente su più tavoli (ha tanta voglia di scendere in campo, ma non sa ancora come e dove), il suo maestro Silvio Berlusconi ha già una lunga storia dietro le spalle e ha da qualche mese riposizionato Retequattro in chiave antipopulista: non più folle di operai licenziati dalla multinazionale cattiva o di pensionati derubati da qualche immigrato, che hanno creato la base del successo di Cinque Stelle e Lega, ma toni più moderati e anche, qualche volta, stilettate allo pseudo-alleato (ex?) Salvini. Poi la Palombelli ha una sua identità, così come la Gruber, ma è chiaro che senza un canale televisivo importante dove esprimerla il loro peso giornalistico sarebbe diverso. Non è che possono aprirsi un canale You Tube come Favij e avere gli stessi riscontri, pur essendo nel 2019. Detto questo, Lilli Gruber o Barbara Palombelli?

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