“Dove c’è la televisione non esiste la verità, mai”. Con questa e altre affermazioni Beppe Grillo scatenò l’applauso del teatro Ariston di Sanremo, nel 1989. Un monologo di un quarto d’ora, il suo, che lasciò il segno su una delle più interessanti edizioni del Festival della Canzone Italiana. Firmata Adriano Aragozzini, la cinque giorni registrò infatti una serie di record per numero di partecipanti (48), categorie (addirittura tre), e varietà di brani (dal cantautorato più raffinato al nazionalpopolare ultraspinto). Molti dei quali diventati di fatto dei classici, vedendo trionfare tra i Campioni Anna Oxa e Fausto Leali che stracciarono la concorrenza intonando con perfezione matematica l’esplosiva Ti lascerò: quasi 6 milioni di voti ricevuti tramite le schedine del Totip per due interpreti al top, contro i quasi 2 milioni del secondo brano classificato (Le mamme, di Toto Cutugno) e i circa 1,3 milioni del terzo (l’ambientalista Cara Terra mia, di Al Bano e Romina Power).
Un Festival, quello del 1989, che va però ricordato oltre che per il podio anche per il grande ritorno di Mia Martini dopo un lungo periodo di silenzio e l’indegno ostracismo subito per anni, anche in questo caso con un brano (Almeno tu nell’universo, firmato da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio) entrato di diritto nella storia italiana, e vincitore (manco a dirlo) del premio della critica istituito proprio per lei nel 1982 per E non finisce mica il cielo…
E ancora, tra le altre, dobbiamo citare Cosa resterà degli anni ‘80 di Raf (look in tono con il decennio), A che servono gli dei di Rossana Casale, Se me lo dicevi prima di Enzo Jannacci, fino alla doppietta di Gino Paoli che con Questa volta no volle esibirsi totalmente dal vivo, e che portò sul palco anche l’intensa Io come farò, affidata a Ornella Vanoni. Senza contare, storicamente, l’esordio (e unica presenza) sanremese di un allampanato Jovanotti, che con Vasco e il look da cowboy fu ampiamente criticato magari proprio da chi oggi lo porta in palmo di mano.
Nella memoria di Sanremo 1989 ci sono poi la vittoria e lancio definitivo di Paola Turci (Bambini) nell’inspiegabile categoria Emergenti di cui facevano parte anche artisti in circolazione da tempo (come Gepy & Gepy), e tra le nuove proposte (i Nuovi) di Mietta (Canzoni), con Amedeo Minghi dietro le quinte. Il singolo più venduto fu la strepitosa Esatto di Francesco Salvi, personaggio intelligente e lontano anni luce dal triste scenario della satira odierna. Satira, che tra l’altro, ebbe quell’anno come ospiti anche il trio Marchesini-Solenghi-Lopez.
Ma il Sanremo 1989, tra l’indimenticabile Stella delle sorelle Boccoli, Marisa Laurito in versione gastronomica, l’esordio dei Ladri di biciclette e un palcoscenico sul blu che in una serata presentava anche un’invadente roulette al centro, va infine ricordato anche per il quartetto di presentatori che, complice la defezione di altri nomi, presero in mano la conduzione tra gaffe e incidenti di percorso. I quattro figli d’arte, così vennero soprannominati, erano Rosita Celentano, Paola Dominguin, Danny Quinn e Gianmarco Tognazzi, e riuscirono a ritagliarsi un posto nella storia di un Festival veramente d’altri tempi.
Festival di Sanremo 1989, almeno tu nell'universo,
MV il vicino malandrino
4 Febbraio 2019 @ 12:59Il babà è una cosa seria di Marisa Laurito è un capolavoro assoluto.
A 30 anni di distanza la canticchio in occasione delle mie abluzioni quotidiane…
La coperta di Linùs!
Stefano Olivari
4 Febbraio 2019 @ 13:17Cast e canzoni che fanno impressione, in un’epoca in cui giustamente gli italiani se volevano la promozione di Sanremo dovevano andare in gara. rischiare la faccia, e non fare i fenomeni come ospiti…
Leo
4 Febbraio 2019 @ 13:55Ehi mamma stasera esco, prendo la moto sì, ma senza casco…
marco traversi
4 Febbraio 2019 @ 15:16Bella l’edizione, bello il ricordo, bello anche il pezzo commemorativo di Paolo Morati.
Prima media e cassetta C90 con tutti i pezzi di Saremo registrati dalla radio e rimontati con lo stereo doppia piastra.
Roba da datare con il carbonio 14.
Andrea Ferrari
4 Febbraio 2019 @ 16:56Paolo, perché non crei anche la playlist, tipo su Spotify, di quell’ottimo Sanremo?
Dane
4 Febbraio 2019 @ 18:59Per una volta concordo con le parole del Direttore, consideravo trash provinciale Sanremo già all’epoca ma rileggere certi nomi vedendo la situazione odierna fa effetto. Un po’ come quando vedi esaltare un macellaio come Chiellini e pensi al fatto che noi sputavamo su Pasquale Bruno.
Questo limitatamente alla musica, perchè per il resto non sono purtroppo all’altezza di capire la raffinata ed ermetica intelligenza di Francesco Salvi.
Per il resto tanti ricordi per un anno traghetto tra due periodi fantastici della mia vita, ma chi vinse alla fine?! Ah già 😛
https://youtu.be/9gZwpdkFlz0?t=114
Dane
4 Febbraio 2019 @ 20:56Meno Uno, sta bono che domani c’è il fischio di inizio e non farò prigionieri.
Goditi il video linkato e fatti una risata… 😜
Alvaro Delmo
4 Febbraio 2019 @ 20:48Tra l’altro ultima edizione con le basi, anche se cantavano comunque dal vivo. Agevoliamo il video dei vincitori:
Coffee
4 Febbraio 2019 @ 21:18A rivederli oggi sembrano una coppia di scambisti d’alto bordo, di quelli che potevi trovare in qualche privé discotecaro a Desenzano. Lui benestante, non ricchissimo ma superdotato, lei la straniera fredda e ammaliatrice. Purissimi anni Ottanta.
P. S.
Canzone bellissima e soprattutto interpretazione da brividi, con l’entrata in scena di Anna Oxa che vale da sola la vittoria del Festival.
Dane
4 Febbraio 2019 @ 21:34Va beh, tu trolli invece di percepire la profondità del testo…
Alvaro Delmo
4 Febbraio 2019 @ 21:42Evidentemente tu non sei mai stato lasciato, e non hai nemmeno mai lasciato… beato te. In ogni caso una Oxa d’annata anche se il top anni 80 per me era qui:
Dane
4 Febbraio 2019 @ 22:12Guarda che è Coffee che ha volgarizzato quel sodalizio artistico, eh?! Io facevo l’offeso scandalizzato…..ma quindi quella canzone parlava di due che si lasciano…..strano, giurerei di averlo letto giorni fa su queste pagine che qualcuno ha scritto che le canzoni italiane parlano praticamente sempre di amori che si amano, si lasciano, o si mancano…
Ps: per lasciarmi avrebbero dovuto prendermi, ma chi se lo prende uno come me?! La scrivo io giusto per rubarla agli haters…
Alvaro Delmo
4 Febbraio 2019 @ 22:44Però non ci hai detto se preferisci la Oxa 1986 o 1989 😉
Dane
4 Febbraio 2019 @ 23:58Dipende, intendi come donna o come cantante?! Come donna la mia Oxa preferita è sempre stata quella conciata da zoccola sofisticata, quindi tra 1986 e 1989 voto sicuramente la prima, meglio ancora quella che scandalizzò tutti coi fuseau da dove potevi contarle le pieghe della pelle dell’inguine (se penso a quelle reazioni e poi guardo le ragazze che escono dalle scuole in leggins mi vien da ridere…), premio della critica la punk giunonica a cavallo tra anni 70 e anni 80.
Come cantante meglio la sguaiata (con due errori di modulazione, va beh…) del ‘86 che la stucchevole del ‘89 per motivi già spiegati riguardo al trottolino petaloso, anche se la mia Oxa preferita resta sempre questa:
https://youtu.be/ITk2otABDJw
Dane
5 Febbraio 2019 @ 00:24A proposito, che hanno era quando la Oxa aveva la portinaia conciata da Giuni Russo sul cubo a fare da corista?! Iconograficamente imbarazzante, oggi una roba del genere sarebbe impensabile e massacrata dai meme…
Alvaro Delmo
5 Febbraio 2019 @ 01:31Ti riferisci al 1986 (vedi video prima)? La corista è Aida Cooper che quell’anno era anche sul palco con Loredana Bertè e Marcella Bella se non ricordo male. Concordo sulla Oxa con i capelli neri… naturali. Comunque un viso sempre bellissimo, anche da giovanissima…
Dane
5 Febbraio 2019 @ 02:15‘Azz, non avevo aperto il video…..cioè, quel paracarro è Aida Cooper?! Maremma, non lo sapevo…
Un Gobbo
4 Febbraio 2019 @ 21:33Ahahahahhah io un brescianotto col capanu assiduo frequentatore di night del lago di garda che assomiglia al tipo del video l’ho conosciuto davvero.
Andrea87
4 Febbraio 2019 @ 21:49ah, ah, ah, ah! avevo rimosso la conduzione dei “figli di”
grazie per avercela ricordata!
Dane
4 Febbraio 2019 @ 22:08Io ricordo che ai tempi furono massacrati dai media e trattati come incapaci raccomandati.
In parte era anche vero, ma ho sempre preferito le loro papere (vere o studiate non so) al carattere ieratico delle mummie nazionslpopolari tipo Pippo, Mike e Zio Tibia…
Alvaro Delmo
4 Febbraio 2019 @ 22:13Non erano studiate e proprio per quello a me stavano simpatici… mandati allo sbaraglio un po’ per caso, si dice dovessero semplicemente fare da assistenti al presentatore principale.
Dane
4 Febbraio 2019 @ 22:16E al presentatore principale cosa accadde?!
Alvaro Delmo
4 Febbraio 2019 @ 22:42Si dice che ci fu il rifiuto di Pozzetto e poi di altri nomi…
Dane
4 Febbraio 2019 @ 23:36Pozzetto?! E Alvaro Vitali no?! Meglio i figli di, raccomandati incapaci ma almeno hanno smosso un ambiente ingessato…
Andrea87
5 Febbraio 2019 @ 01:08no dai, pozzetto un genio!
già mi immagino “E ora… Toto Cutugno! TAAC!” “Bravo, bella esibizione! 7+!”
Dane
5 Febbraio 2019 @ 01:27E un bel “EHLAMADONAAA!!!…” all’entrata in scena della Oxa mezza nuda no?!
Lin Dan Badminton
4 Febbraio 2019 @ 22:02Ricordo che alle medie la battuta era: sai perché la Oxa è volata a Sanremo? Perché si è fatta Leali 😁
Dane
4 Febbraio 2019 @ 22:18Alvaro, tu che hai agganci in alto, hai fatto pressioni per avere il Muro di Sanremo?! Domani si esordisce, mi pare…
MV il vicino malandrino
4 Febbraio 2019 @ 22:32Premio della critica!
Io non capisco un cazzo di musica ma ricordo perfettamente l’anno scorso che la critica massacró Gigi D’Alessio perché era andato fuori tempo nell’interpretazione (piano e voce) dell’Immensità.
E ricordo ancora la Lectio Magistralis di Dane sull’esecuzione in 5/4 di un artista che per altro è diplomato al conservatorio in pianoforte e ha fatto il direttore d’orchestra…
Quindi che credibilità ha tale premio mi chiedo?
Alvaro Delmo
4 Febbraio 2019 @ 22:49Il Muro è quasi pronto, tranquilli. Sul premio della critica (che poi è dei giornalisti) ci sarebbe di fatto molto da dire anche se quell’anno fu azzeccato. Ed ecco Raf, canzone che in effetti è restata (e cosa è restato degli anni 80?):
Tani
4 Febbraio 2019 @ 22:51Allora, io sono un altro che di musica non ci capisce un cazzo, pero’ sicome Dane da tempo ormai mi ha demolito tutti i miei miti della gioventu’ PRETENDO una lista fatta da DANE di canzoni/cantanti italiani degni di tale nome. Mi bastano anche solo cinque nomi/canzoni, eh.
P.S. Ma dove cazzo ve lo trovate un altra cosi con combo corpo sexy/voce sexy come la Oxa?!
Dane
4 Febbraio 2019 @ 23:42@Tani: levati la maglia! (cit.) 😂
@Alvaro: non ho capito se la precisazione sul fatto che il Premio della Critica sia assegnato da giornalisti era (auto)critica o giustificatoria…😝
@MV: beh, un premio della critica a Mia Martini ci sta, uno dei pochi azzeccato, meglio di tanti altri premi della critica radical-chic tipo Avión Travel… 😉
El Carbayon
5 Febbraio 2019 @ 09:46Danny Queen che tutti ricordiamo come grande trionfatore dell’edizione 2014 de “La Fattoria”
edizione in cui fu squalificato Roberto Da Crema per frase blasfema pronunciata in diretta (tranello portato avanti dai poteri forti?)
Alvaro Delmo
5 Febbraio 2019 @ 11:47Non male nemmeno Rossana Casale quell’anno:
Dane
13 Febbraio 2019 @ 00:06Riprendo questo post perché ho appena finito di vedere la fiction su Mia Martini sulla RAI.
Stavo pensando, giuria di qualità più televoto meno, a quale cialtronata sia sempre stata Sanremo…cone cazzo han fatto a non far vincere Mia Martini?! Va beh, facciamola più semplice, altrimenti si riapre la supercazzola sui vincitori (due grandi professionisti, la canzone struggente e accattivante, il tema da riempipista per massaie, il fascino dello stile tipo coppia di scambisti, ecc., va beh, le solite dinamiche sanremesi…), come cazzo han fatto a non metterla sul podio?!
No, perché ok i vincitori e tutto il resto già detto, ma come cazzo si fa a metterla dietro quelle due troiate cantate da Cutugno e Albano & Romina?!…
Alvaro Delmo
13 Febbraio 2019 @ 00:29Vista anch’io. Non male come produzione, un po’ semplificata su alcuni passaggi ma emozionante. Anche E non finisce mica i cielo brano straripante. Concordo con te sul 1989, anche se a quel tempo contavano le schedine Totip… Per ricordarla condivido questo duetto con Aznavour:
Dane
13 Febbraio 2019 @ 00:48Si, “e non finisce…” pezzo di livello, ma “almeno tu…” è una di quelle robe tipo Ronaldo e Matthaus che non hanno mai vinto una Champions o Chaplin e Orson Welles che non hanno mai vinto un Oscar…