Allegri lascia Twitter e Instagram (oltre alla Juve?)

28 Febbraio 2019 di Stefano Olivari

Fra Massimiliano Allegri e la Juventus è finita? L’allenatore ha da oggi cancellato i suoi profili Twitter e Instagram, scatenando ogni tipo di dietrologia. Ma in questo caso c’è solo davantologia, visto che a nessuno fa piacere essere insultato da subumani e anche qualcuno fra i tanti follower educati di Allegri non capisce che vincere la Champions League è più difficile che vincere lo scudetto. Detto questo, da follower (anche non in senso web) di Allegri dobbiamo dire che raramente sui social network regalava frasi memorabili e raramente, a dirla tutta, le frasi sembravano scritte da lui. Niente di male, anche il più sfigato dei trapper ha un social media manager e quindi ce lo può avere anche Allegri. La cui presenza social, ci dicono persone che lo conoscono bene, non lo entusiasmava a prescindere e in qualche modo è stata sollecitata dal club, perché secondo una certa ideologia una squadra e personaggi internazionali ‘devono’ essere su Twitter a dire la loro o a retwittare banalità o iniziative benefiche di dubbia gestione (un tema che prima o poi bisognerà affrontare). Di certo la scelta di mollare è stata soltanto di Allegri, non della Juventus. Che peraltro sui suoi vari profili riceve messaggi ben peggiori.

Quasi tutti i profili ufficiali sono farlocchi, insomma, inutile starci a fare troppi ragionamenti sopra anche se i like ormai sono la base di tanti articoli. Chi avesse qualche dubbio basta che prenda il tweet di Allegri post Atletico Madrid: “20 giorni. 20 giorni per ESSERE PRONTI a una sfida da VIVERE, e VINCERE, tutti assieme. Fino alla fine”. Ecco, chi ha incrociato Allegri anche una sola volta nella vita in ascensore sa che non pensa e non scriverebbe mai una cosa del genere. Anzi, tutta la sua strategia in vista del ritorno è volta a tranquillizzare i giocatori e ad abbassare i toni, a costo di uscire sconfitti da Napoli (cosa indolore, a più 13). L’Allegri dei momenti difficili, magari non sereno dentro di sé ma che ostenta serenità. I proclami alla Tirzan stavano meglio in bocca a Conte, anche se non gestiva la famosa ‘trattoria’. Proprio ieri pomeriggio discutevamo con un grandissimo conoscitore del mondo Juventus e di Allegri, che ci ha ricordato come l’allenatore livornese si annoi ad ascoltare e anche a fare ai suoi giocatori i discorsi che noi facciamo sul Muro del calcio, delegando le spiegazioni in ‘calcese’ al bravo Aldo Dolcetti ed interessandosi alle riunioni tattiche quanto potrebbero essere interessati Asprilla o Chiorri. Non vorremmo adesso che i maestri di tattica insultassero Dolcetti… Si sarà capito che a noi Allegri piace (sarebbe stato di culto come suocero di Piero Barone de Il Volo, ma sembra tutto saltato), e non certo per gli scudetti che sulla panchina della Juventus avrebbero potuto vincere anche altri.

Venendo alla domanda iniziale, tutto questo grande mercato inglese per Allegri non pare ci sia, a lui per lo meno non risulta. Le due corazzate che potrebbero cambiare allenatore, United e Chelsea, non hanno Allegri come prima e nemmeno come seconda scelta. Avrebbe senz’altro il phisique du rôle per il Real Madrid, ma anche tanta voglia di fermarsi e pensare ai fatti suoi insieme ad Ambra, dopo una transazione per il suo ultimo anno di contratto con la Juventus. Dove ha perso il riferimento Marotta (che non ha però intenzione di fargli proposte interiste) e dove gli anni iniziano a essere tanti, tanti anche in caso di conquista della Champions. Buoni amici, che non citeremo, gli hanno detto di averlo visto negli ultimi mesi con la faccia di un altro, e lui a queste parole ci ha pensato. Previsione nostra: si ferma un giro, tranne che con la Champions in mano, con cui si concederebbe un anno di tour d’addio onorato tipo Pompeo o Cesare (non fosse altro che per vedere la faccia di Sacchi). Scommessa: Real. Quanto alla Juventus, Marotta sarebbe ripartito con De Zerbi mentre questo Agnelli obnubilato dagli scenari e dai debiti post CR7 vuole assolutamente il nome famoso.

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