Quagliarella un professionista, come Toninho Cerezo

8 Gennaio 2019 di Indiscreto

Tre giorni di vacanza passati a Courmayeur ad osservare Fabio Quagliarella potrebbero ispirarci il solito articolo da giornalismo in crisi di astinenza, cioè quello sulle vacanze dei calciatori. Oggi molto più facile che ai nostri tempi, visto che è sufficiente seguire gli account Instagram dei giocatori e delle loro mogli/fidanzate, spesso influencer o aspiranti tali. Non che Quagliarella viva in un altro mondo: ha il suo sito ufficiale, dove discutibili collaboratori scrivono cose del genere “Nuovo spazio alle imprese che vogliono investire in nuovi asset mediatici utilizzando la figura del FASHION PLAYER nel ruolo di concept store del marchio propagandato”, ha un account Instagram, eccetera. Il secondo articolo evergreen è quello sul vecchio campione che non molla e anche in questo caso Quagliarella farebbe al caso nostro, visto che il prossimo 31 gennaio compirà 36 anni e rimane uno dei migliori attaccanti italiani, secondo noi il migliore. Cosa ci ha colpito tanto di lui, che è il milionesimo calciatore che incrociamo di persona e stavolta oltretutto in una località sempre piena di volti noti? Fra l’altro siamo quasi andati a sbattere su Sandra Milo…

Precisiamo che non abbiamo condiviso la stanza con Quagliarella, ma che eravamo nello stesso albergo (l’ineguagliabile Royal, pagato con gli introiti pubblicitari di Indiscreto) e che per quei pochi giorni (purtroppo mancato di poco il concerto di Umberto Smaila nel vicino Club Haus 80’s) siamo stati gli unici a frequentare la sua palestra lasciata disabitata da quasi tutti gli ospiti, in gran parte russi. Noi per finta, prima di buttarci in piscina con l’autogiustificazione di essere stanchi per lo sci, l’attaccante napoletano (che ovviamente non aveva sciato, ma solo fatto qualche escursione) sul serio. Dandoci dentro come in un allenamento vero, alternando lavoro aerobico a pesi, con una intensità non da vacanza nemmeno per lui, chiudendo sempre sudatissimo. Noi come ebeti a studiare i suoi segreti (che non ci sono), lui a faticare: in un certo senso ognuno stava continuando a fare il suo lavoro. Certo è che la maggioranza delle notizie che arrivano dalle località di riposo dei calciatori fanno abbastanza ridere: il Nainggolan in versione familiare che di sera va a correre per essere pronto contro il Benevento ci ha esaltato, anche se non come il vecchio Vidal “Tutto barbecue e famiglia”. Quagliarella, a suo agio in un posto in cui pochi l’hanno riconosciuto, ci è però sembrato un professionista al livello del Toninho Cerezo reso immortale da Luca Covelli-Marco Urbinati di Vacanze di Natale, personaggio che i Vanzina avevano modellato sul loro amico Giovanni Malagò.

Share this article