Biglietto ATM a 2 euro, il prezzo di Milano è giusto?

30 Gennaio 2019 di Stefano Olivari

L’aumento del prezzo del biglietto per i mezzi pubblici di Milano da 1,50 a 2 euro è una questione locale, localissima, che però si è già trasformata in una questione regionale e minaccia di diventare nazionale. Riassunto: il sindaco di Milano Sala (PD) ha annunciato l’aumento del prezzo del biglietto per corsa singola urbana, ma per legge deve chiedere il permesso alla Regione Lombardia governata dal leghista Fontana, che non glielo concede con le motivazioni più varie. Entrambi stanno pensando di far intervenire Conte (Cinquestelle, per quanto non ufficialmente nel movimento). Al netto dello scontro politico, perché di base gli elettori di Sala non sembrano contrari all’aumento mentre quelli di Fontana sì, il ‘Di qua o di là’ riguarda in generale il trasporto pubblico: si deve autofinanziare o no?

L’ATM ricava da biglietti e abbonamenti (noi personalmente siamo abbonati, 330 euro ben spesi) circa 412 milioni di euro l’anno, che coprono il 50% dei costi totali. In altre parole, senza bisogno di analizzare un bilancio i cui principi sono stati cambiati di recente (al punto da generare un utile!), l’attività sarebbe in perdita se non ci fossero contributi pubblici sotto varie forme e altre attività, anche immobiliari, a tamponare le falle. Il servizio è quindi per metà pagato anche da chi non ne usufruisce. Il confronto del prezzo del biglietto singolo con altre città è relativamente facile: gli stessi 1,50 euro dell’ATAC romana, più degli 1,10 napoletani ANM (che però vale per una sola corsa, non in un arco di tempo, se no costerebbe 1,60), meno dell’1,70 del GTT torinese, e fermiamoci qui. Parliamo di biglietti singoli per corse in città, non di abbonamenti, promozioni o biglietti per andare a casa di Dio. E la mitica Europa? A Londra bisogna distinguere fra i mezzi di superficie, con la corsa singola che ha prezzi paragonabili a quelli italiani (si può pagare con carta di credito contactless, ma è consigliabile la Oyster Card), mentre usare la metropolitana senza abbonamenti o la Travelcard è un autentico bagno di sangue. La corsa singola costa quasi 6 euro: di sicuro, aggiornamento a due mesi fa e cioè all’ultima volta in cui ci siamo stati, un abbonamento comprato a caso costa circa come due biglietti. A Parigi la corsa singola, nelle zone più centrali, costa 1,90 euro, a Madrid 1,50, a Berlino siamo quasi a livelli londinesi con 3,40.

Non si può insomma generalizzare, confrontando città diverse e soprattutto con una rete di trasporti pubblici molto diversa. La domanda del ‘Di qua o di là’ è quindi puramente ideologica: è giusto che il trasporto pubblico sia pagato soltanto, o soprattutto, da chi ne usufruisce? Biglietto ATM a 2 euro? Posizione personale: l’obbiettivo della riduzione del traffico e dell’inquinamento passa obbligatoriamente dal maggior uso (come sta avvenendo negli ultimi anni) del trasporto pubblico, che quindi va pagato soprattutto da noi che lo utilizziamo anche se avere una città più pulita è interesse generale. Il resto è demagogia, iniziamo a non pagare 10 euro una pizza o 15 un aperitivo e poi ne riparliamo.

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