River-Boca e l’Argentina da terzo mondo

10 Dicembre 2018 di Stefano Olivari

Perché Juventus-Inter e Schalke 04 Dortmund, per citare partite dei giorni scorsi, si possono giocare nelle sedi previste e River-Boca è stata disputata al Bernabeu? “Eh, ma tu non capisci l’unicità del Superclasico e del calcio argentino”, risponderebbe il nerd di Gavirate che entra nelle pieghe della cultura del West Virginia ma che non sa nemmeno dove siano Pisa e Livorno (le due, tre, quattro maestre elementari che ci sono oggi per classe non glielo hanno insegnato). La domanda non è comunque del tutto peregrina, come al solito ce lo diciamo da soli, e non le viene data una risposta per vari motivi ma soprattutto uno: gli argentini sono prevalentemente bianchi, è difficile parlare di loro come di un popolo di sottosviluppati senza in qualche modo guardarci in faccia. “Sì, poche frange che nulla hanno a che fare…” (Dai nonno, è arrivata l’infermiera).

Tutto questo va chiaramente al di là del discorso calcistico, comunque affascinante: impossibile ieri sera scollarsi da Dazn, è stato bello godersi anche un pre e un post senza l’overdose di pubblicità di Sky, appassionandosi alle facce dei protagonisti e non alle sovraimpressioni o ai promo di X Factor. Una finale di ritorno di intensità straordinaria, che non staremo a descrivere a chi l’ha vista, con il dio del calcio che con il palo di Jara nel finale le ha provate davvero tutte. Una finale però dai contenuti tecnici inferiori a un normale Bologna-Chievo, con quasi nessun giocatore in campo nel giro dell’Albiceleste, e l’uomo partita che è stato Quintero che non è una sorpresa (ha 25 anni e con la Colombia ha fatto due Mondiali) ma che dall’Europa è sostanzialmente stato respinto.

Tornando alla domanda iniziale, bisogna dire l’incapacità argentina (comunque meglio dell’ordine pubblico di Videla e Massera) si è saldata con l’inettitudine della Conmebol: l’unica cosa da valutare era la responsabilità del River negli incidenti capitati al pullman del Boca in arrivo al Monumental, con lieve ferimento di alcuni giocatori. In caso di responsabilità vittoria al Boca, in tutti gli altri partita da giocarsi in Argentina, possibilmente al Monumental. Quella del Bernabeu è stata quindi al tempo stesso una partita verissima e una farsa, con emozioni fortissime ma anche un capitolo da chiudere perché dall’anno prossimo la finale di Libertadores si giocherà davvero in campo neutro. Cosa rimarrà di questo folle mese, a parte una valanga di libri dei Soriano della mutua? La sensazione, per chi la guarda da lontano, che l’Argentina sia purtroppo diventata Terzo Mondo e non solo per i suoi ricorrenti default.

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