Più sicuri se arbitra Cardona

28 Dicembre 2018 di Indiscreto

Il Marcello Cardona poliziotto sta facendo rimpiangere il Marcello Cardona arbitro? A un giorno dagli scontri prima di Inter-Napoli avvenuti a un paio di chilometri dallo stadio il Questore di Milano invece di rimanere prudente e trovare chi ha ammazzato Daniele Belardinelli si è incredibilmente autoelogiato in una paginata di intervista concessa alla Gazzetta dello Sport: “Noi tempestivi, evitato il peggio”. Ma cosa ci poteva essere di peggio degli insulti a Koulibaly a San Siro e di un morto negli scontri? Forse il linciaggio del difensore senegalese, con tanto di croce fiammeggiante, e due o più morti negli scontri… A proposito di Koulibaly, Cardona dice che in base alle sue informazioni sarebbe stato insultato ‘soltanto’ all’inizio del primo tempo e in occasione dell’espulsione (nostra considerazione: la teoria del Koulibaly scosso e quindi più portato a commettere falli, portata avanti dal Napoli, fa ridere). Cardona, che in serie A ha diretto 32 gare chiudendo prematuramente la carriera calcistica anche a causa di errori che fecero epoca (tipo Angloma scambiato per Falcone ed espulso in un Torino-Atalanta, o un non gol concesso a Dely Valdes) e portarono alla sua bocciatura da parte della CAN nel 1996 (insieme ad altri nomi di culto, come Cinciripini, De Prisco, Franceschini, Quartuccio e Rosica), ha testualmente sostenuto di avere evitato una strage. Lo applaudiamo, quindi, ma ci chiediamo anche come mai a Milano un incontro-scontro fra un centinaio di ultras interisti e più o meno lo stesso numero di ultras napoletani nemmeno fosse stato immaginato dalle Questure di Milano e Napoli.

Eppure molti nerazzurri erano o erano stati (sicuramente il morto) sottoposti a Daspo e quindi in teoria nel mirino delle forze dell’ordine. Eppure non c’era alcun motivo per cui i van con il peggio della tifoseria del Napoli si trovassero poco prima della partita in quel punto della città (via Novara, angolo via fratelli Zoia), in cui transita chi arriva da Ovest (da Torino, ad esempio) ma non certo chi arriva da Sud ed entra a Melegnano. Un probabilissimo appuntamento con il peggio della tifoseria dell’Inter, che sarebbe stato scoperto per tempo dal più scarso degli hacker russi usando un Vic 20. Oltretutto in una zona piena di telecamere e vicinissima a un commissariato di Polizia. Non stiamo parlando di anonimi milanesi o napoletani, ma di ultras quasi tutti già schedati, gente in teoria sotto controllo e che per una partita di questa importanza certamente avrebbe organizzato qualcosa. Insomma, la strage è stata evitata per miracolo, perché in presenza di un ferito grave ci si ferma (regole ultras), perché il buio ha favorito la fuga di tutti, ma non certo per una grande opera di prevenzione. Se l’intelligence significa farsi un giro al Baretto (ndr, il bar attaccato allo stadio in cui i tifosi si ritrovano nei prepartita ma anche durante la settimana) per annusare l’aria allora davvero non ci siamo.

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