L’anno di Pistocchi e della Juventus

6 Dicembre 2018 di Indiscreto

Juventus, Inter e Milan: non occorre un grande intuito per capire quali siano gli argomenti più dibattuti dagli italiani su Twitter, per non dire al bar o su Indiscreto (che però ha un target alto, non ci stancheremo mai di ricordarlo ai big spender della pubblicità). Ma la classifica 2018 degli account più citati e degli hashtag più popolari nel nostro paese, resa nota da Twitter insieme a quelle riferite a politica (Salvini per distacco) e intrattenimento, è lo stesso molto interessante. Perché nella prima classifica, alla categoria sport, dietro i prevedibilissimi @juventusfc, @Inter e @acmilan, non c’è l’account di uno sportivo o di una squadra, ma @pisto_gol, cioè Maurizio Pistocchi. Proprio il giornalista Mediaset tuttora in forza all’azienda di Berlusconi ma in pratica scomparso dal video per motivi mai chiaramente spiegati: di sicuro era sgradito a molti tifosi juventini (un anno e mezzo fa alcuni fecero anche una petizione per farlo licenziare) a causa dei suoi commenti non solo in materia di moviola ma più in generale sull’organizzazione, per usare un eufemismo, del calcio italiano.

E di sicuro questa situazione, che gli ha portato problemi nel lavoro per così dire ‘vero’, lo ha avvantaggiato su Twitter dove non bisogna vendere abbonamenti (per la verità non lo fa più nemmeno Mediaset, dopo la vendita di Premium a Sky) ma distinguersi dalla massa. Non stiamo dicendo che Pistocchi abbia più follower di Cristiano Ronaldo (sesto in classifica), ma solo che in Italia è su Twitter più citato e discusso di lui. Poi tutto questo porta soldi soltanto a Twitter, ma è un altro discorso. Da segnalare nella top ten altri due giornalisti, Ivan Zazzaroni (@zazzatweet l’account del direttore del Corsport e del Guerin Sportivo), e Gianluca Di Marzio (@DiMarzio), per l’invidia di chi sta fuori (noi compresi).

Per quanto riguarda gli hashtag invece domina il #milan, ma ci chiediamo come abbiano fatto a Twitter ad individuare i tweet sulla squadra distinguendoli da quelli sulla città fatti da turisti. Il tremendo sospetto è quindi che il vero vincitore sia il secondo classificato, #finoallafine, davanti a #juventus, #inter e #asroma. Significativo che al settimo posto ci sia #forzajuve e al nono un semplice #juve. Traduzione: gli juventini sono tantissimi, ma nel mondo social sembrano ancora di più che in contesti in cui bisogna tirare fuori dei soldi, come pay-tv e giornali. Traduzione della traduzione: o perché ha meno soldi dei tifosi di altre squadre, o perché non vuole spenderli, lo juventino medio commercialmente vale meno dell’interista, del milanista e del romanista medio (l’unico presidente che ebbe il coraggio di pubblicizzare questa teoria fu Franco Sensi). Incredibile, proprio dal punto di vista della convenienza (il giornalismo rimane comunque un’altra cosa), l’appecoronamento quasi generalizzato. La considerazione più amara è però un’altra: nelle top ten sportive, e sospettiamo anche nelle retrovie, non c’è una sola presenza che non sia calcistica. Insomma, i bollettini della vittoria per i successi televisivi di questa o quella nazionale non corrispondono alla presenza media di quello sport nelle vite degli italiani.

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