Inter-Napoli era da sospendere?

27 Dicembre 2018 di Indiscreto

Secondo Ancelotti e molti tifosi napoletani Inter-Napoli sarebbe stata da sospendere per i buuhh della Curva Nord contro Koulibaly, ben prima del fallo su Politano che unitamente all’applauso all’arbitro ha portato alla sua espulsione. Chiaramente si è più sensibili al tema del razzismo quando il razzismo è contro di te o uno dei tuoi, Ancelotti non fa eccezione, ma ha comunque detto una cosa interessante domandandosi e domandando dopo quanti avvisi al pubblico una partita deve essere sospesa. Noi a San Siro ne abbiamo ascoltati almeno tre dall’altoparlante, ma non escludiamo che siano stati di più: in ogni caso quale è la quota da non superare? Tre, cinque, sette? Non è una domanda stupida come sembra, perché da una vittoria a tavolino può dipendere un campionato. Diciamo un campionato dove ci sia competizione, non la serie A dove comunque arrivare secondi, terzi o quarti è la stessa cosa. In altre parole, Inter-Napoli era da sospendere da parte di Mazzoleni?

Al netto del precedente di Fiorentina-Napoli dell’anno scorso (Koulibaly espulso all’inizio, proprio da Mazzoleni, nella partita che di fatto spense le speranze della squadra allora di Sarri), del merito dei falli commessi (alla lettera del regolamento giuste entrambe le espulsioni) e dell’arbitraggio di Mazzoleni (senza grandi errori), il tema che conviene ad Ancelotti è sicuramente il razzismo. In una partita preparata e giocata decisamente male, con oltretutto l’alibi apparecchiato da De Laurentiis, quanto hanno pesato i fischi al difensore senegalese? Che essendo più emotivo di altri, questa la tesi napoletana prevalente, può commettere errori proprio perché toccato più di altri dagli insulti. Insomma, gli ululati delle curve non sono solo una questione ideologica o etica ma qualcosa che influisce sul risultato delle partite. Sempre in chiave pro-Juventus, ovviamente, anche quando i bianconeri non sono coinvolti direttamente.

C’è poi una notazione da fare e che rubiamo ad una grande firma che non vuole (più che altro non può) apparire su Indiscreto: perché i tifosi interisti non fischiano Asamoah o Keita? In altre parole il razzismo (posto che di razzismo si tratti) è selettivo e vale solo per quelli che non sono i ‘nostri’? La sensazione è che sia diventata quasi un’arma tattica, degna (o indegna) di quello che ai nostri tempi si definisca il dodicesimo uomo in campo. Il tema però rimane interessante e necessita di risposte chiare, perché Mazzoleni si è accorto dei buuh e dei cori ed infatti gli avvisi al pubblico riguardanti la minaccia di sospensione sono arrivati. Un regolamento di fatto non esiste, perché lo stesso designatore Rizzoli ha in passato spiegato che l’arbitro può sospendere la partita, ma la decisione sulla sospensione definitiva spetta al responsabile dell’ordine pubblico (Il prefetto? il questore? Il più alto in grado presente allo stadio?). E andiamo: Inter-Napoli era da sospendere? A nostro parere no, nel senso che non si è ascoltato niente di culturalmente diverso rispetto a mille altre situazioni e mille altre squadre o città, con adattamenti alle singole situazioni e personaggi. Il Napoli si è accorto di avere sbagliato partita, contro un’avversaria che veniva da un periodo nero, e ha provato a buttarla sul piano del vittimismo: strategia che pagherà dividendi fin dalle prossime partite, senza influire sullo scudetto e nemmeno sulla lotta Champions, ormai interessante solo per il quarto posto.

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