Il giorno della liberazione da Sky

4 Dicembre 2018 di Indiscreto

Su imbeccata involontaria del Direttore e del suo pezzo sullo streaming illegale, volentieri porto la mia testimonianza di semplice onesto consumatore che non ha mai fatto streaming illegale ma che proprio nelle ultime settimane ha avuto l’unica ambizione di disdire l’abbonamento a Sky, attivo da diversi anni, con la (vana) speranza di rapido successo e minimo dispendio di tempi/energie. Ne è derivata l’ennesima riprova di come oggi nulla abbia più realmente un prezzo (e quindi un valore) definito. Tutto ormai si tratta, sempre, comunque e con chiunque. Se non lo fai sei un coglione o sfigato per definizione. Preciso di aver sempre e solo avuto il pacchetto Sky Tv (in pratica intrattenimento e serie) e Calcio (non quello Sport). Oltre al motivo principale della disdetta, il cambio di appartamento che avrò tra circa tre mesi, ulteriori motivi in ordine sparso.

1) Qualità dei programmi di approfondimento soprattutto calcistici crollata. Ormai Sky campa solo grazie al monopolio, aveva una qualità di immagini superiore finché il competitor era Mediaset con lo standard definition (ma ormai l’HD lo fanno pure in RAI oltre che in Mediaset). Di fatto sulle sport news Sky si è ridotta quasi unicamente a fare da megafono finto-credibile degli uffici stampa dai vari ritiri e a blitz (con il solito finto alone di mistero) di calciomercato con personaggi a me ancora incomprensibili (Fayna, Ugolini), per il resto un bassissimo rimpallo tra le conversazioni in ciabatte del Caressa-club e sempre nuovi avventure degli storyteller. Dopo i vari Sciagurato Egidio, quindi Porrà/Nosotti, Buffa, da solo o in combo mortale con Adani, Marani, Bucciantini, Porrà back again, direi anche basta.

2) Approfondimenti giornalistici inesistenti (nulla a che vedere con la cara vecchia mamma Rai, con Report esempio inarrivabile e per i tentativi tipo racconto del reale o simili) e qualità delle serie in sensibile calo almeno rispetto a qualche anno fa: degli ultimi due anni salvo pienamente solo Billions, Fargo e The Americans, ma magari dimentico qualcosa.

3) Ovviamente hanno contribuito anche vari altri fattori minori… ad esempio le varie ruberie da 28 giorni di fatturazione (con prezzo alla fine lievitato), il livello calcistico della serie A ormai penoso, la riduzione da 10 a 7 delle partite teoricamente visibili e il taglio secco della B a parità di spesa.

4) Aggiungo poi il tentativo di pseudoalienazione del genere umano attraverso Sky Q che addirittura ti fa cambiare canale a voce. Davvero non capisco quale sia il beneficio, se non autocertificare a se stessi un decadimento fisico irreversibile che rende evidentemente impossibile cambiare canali a mano. Utile invece, veramente, per persone anziane o con problemi di invalidità o limiti motori ma non mi pare proprio che sia quello il posizionamento commerciale del prodotto. Aggiungiamo il fatto che ho una vita sentimentale e sociale che fortunatamente non mi tiene blindato in casa per forza tutti i weekend, quindi la fruizione è ridotta per definizione.

Insomma, procedo. Vengo ovviamente aggredito da telefonate, mail, sms a getto continuo dal giorno stesso della ricezione della raccomandata, sia da finti “fissi” (prefisso dominante Milano e a seguire Napoli, mentre altre aziende prediligono una finta Londra) sia cellulari. Ma io tengo duro e vado dritto verso la meta, che si è materializzata ieri. Rientro da un viaggio di lavoro in tempo (avevo già caricato il decoder in macchina per la riconsegna) e vengo prima contattato in mattinata per una “Offerta imperdibile: 24 euro per pacchetto Sky Calcio Tv+ Skybbblek” (o qualcosa del genere, scusate ma non ho approfondito e non voglio farlo), oltre al “pacchetto famiglia” che “ha tanti canali divertenti!”. La voce della signorina è la voce della sconfitta, il mio no finale e l’arrivederci strozzato con cui chiude la telefonata mi fa pensare ad un obiettivo commerciale “facile” che era stato messo in conto causa offerta davvero ritenuta imperdibile per un target di cliente come me. Ma io vado avanti, faccio la mia giornata, rientro a Milano e mi presento finalmente alla riconsegna del decoder. Controlliamo cavi, tessera, telecomando, eccetera. Noto altre due scatole come la mia che mi fanno pensare come la procedura della riconsegna sia molto più praticata del previsto. Stiamo per concludere e mi arriva ancora una proposta last second dal commesso: “31 euro Calcio Tv Cinema e – di nuovo- SKYBLACK”. Lo confesso, non ho resistito e ho controllato: Sky Black è la versione minore, qualsiasi cosa voglia dire, di Sky Q Platinum (L’Isis non ha nemmeno bisogno di combattere, in altre parole). Ma io, uomo d’altri tempi, respingo e anzi fingo di riaprire una improbabile trattativa lampo solo per placare il ragazzo, ricordando la promo mattutina da 24. Lui non batte ciglio e al volo ribassa il tutto a 21. Certificato uno sconto reale arrivato a fine contrattazione addirittura al 50%, ringrazio e firmo tutto il dovuto lasciando spazio al cliente successivo anche lui con decoder da consegnare.

Considerazioni finali, a prescindere dalla qualità del prodotto su cui ognuno ha la sua opinione. La prima, forse la più importante: perché Sky premia chi se ne vuole andare, regalandogli metà abbonamento, e non premia invece chi è rimasto abbonato tanti anni, come ad esempio io, facendo degli sconti proprio per la fedeltà? Sembra uno di quegli uomini che inseguono  le donne stronze (o donne con uomini stronzi, lo schema è quello) sottovalutando le altre. La seconda: per offrire uno sconto del genere sono davvero messi così male? Il calcio e lo sport piacciono sempre, il cinema e le serie tv esistono ancora, ma forse le persone si stanno rendendo conto che il mondo Sky non interessa più così tanto e non solo per questioni di soldi (diversamente lo sconto avrebbe una sua presa). Terza considerazione: non riusciamo ad abituarci, ma forse è un nostro limite, a un mondo in cui anche gli aspetti minimi della vita, non diciamo l’acquisto di una casa, devono essere oggetto di contrattazione continua. È il libero mercato? Allora liberamente me ne vado. Se ci riesco.

(Testimonianza di Ignoto 1, dalla periferia ovest di Milano)

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