Auguri a Larry Brown

27 Dicembre 2018 di Oscar Eleni

Oscar Eleni nel presepio del circolo Forrest Gump di Orio preso sul serio. Brindisi fra un bue e tanti asinelli, ripetendo il mantra del grande camminatore: stupido è chi stupido fa. Tipo gli illusi sul cambiamento del pubblico per le partite delle feste. O magari quelli che ti dicono ‘La prossima volta me ne vado’, tipo Ancelotti o il sindaco Sala, ma intanto sono rimasti a raccogliere la bile degli stessi che fuori da San Siro si erano accoltellati. Stupido è chi pensa di aver fatto una grande cosa mandando in campo i circenses per le sacre feste, sbattendosene altamente di tutto il resto, magari l’incolumità degli atleti: eh sì, per gli sport al coperto la televisione può anche farti giocare a qualsiasi ora, ma scegliere le notturne per i calciatori in pieno inverno vuol dire proprio rischiare il massimo. Saranno anche belle gioie, ma le avete viste certe facce, avete notato certi gesti davvero a rischio, sia nei contrasti sia nelle semplici giocate?

Stupido è chi non sapeva che il campionato di basket ha una sola padrona, la Milano che domina anche quando gioca con una mano dietro la schiena, si ferma a pensare di essere stanca per calendari demenziali, si permette di lasciare a sedere pezzi da novanta, felice di non essere mai esagerata nella ricerca del risultato, le manca il veleno, forse anche un po’ di coraggio e generosità, ma il timbro arriva da chi ti guida, contenta di poter accontentare persino quello smanioso di Petrucci dando lo spazio giusto agli azzurrabili Fontecchio, Della Valle, tenendo Cinciarini nella considerazione che merita un capitano fedele nei secoli, uno che obbedisce tacendo e così via col motto.

Stupido è chi pensava che a Trento mancasse più Sutton di Craft. Certo insieme sarebbero ancora il massimo, ma intanto l’uomo del fosforo ha cambiato tante cose anche se intorno restano giocatori che sembrano sempre finti.

Non tanto intelligente è stato quel gruppo di frondisti che per contestare Tanjevic mise in discussione la scelta di Dalmasson per la nazionale under. Questi tipacci, gli stessi che non sopportavano Buscaglia sempre con i giovani, il gruppo ameba che non può sopportare Fucka, anche quando fa qualcosa di buono o, magari, vince con i giovanissimi, resta sempre attivo e sognava che Trieste in A non avrebbe retto.

Stupidi noi a non sapere che, prima o poi, anche Guerrini e Torino avrebbero capito che si gioca male o, peggio, come dice il sommo e reverendissimo Walter Fuochi sul terzo quarto di un derby impoverito a casa Sabatini fra Virtus e Reggio Emilia: osceno e bruttissimo. Eppure c’ è ancora in giro gente che vende grande basket scambiando i lupini col caviale. Certo preferivamo che nessuno arrivasse a dire che la Fiat deve cambiare manico dopo aver fatto scappare troppi buoi. Ci dispiace per Brown, ma pure lui si sarà chiesto perché la gente chiede Galbiati e non si fida più del suo marziano arrivato da un mondo tecnico superiore come hanno sempre sostenuto in troppi senza valutare dove il grande vecchio avrebbe dovuto lavorare.

Qui, cara gente, devi sempre aspettare un Marotta per fare chiarezza dove gli stessi allenatori fingono di non capire cosa vuol dire rigore senza bisogno della Var. Non possono essere tutti stupidi quelli che avevano messo in guardia De Raffaele quando ha cercato di fondere anime così diverse nella sua Reyer in cui doveva prevalere il concetto “duri banchi” e non quello di chi fa acquarelli sul Canal Grande e si perde per le calli, pieno di se stesso. Certo non è stato intelligente per la Lega accettare carte che sapevano di catrame. Ora per lo stupidario generale stiamo anche osservando due reazioni diverse dove c’è crisi evidente e questo dovrebbe far capire meglio uomini e caporali. Ad Avellino, dove fortunatamente hanno sempre difeso Vucinic, la squadra ha capito che doveva fare uno sforzo equo e solidale. Diversa la reazione di Cantù, ma era logico. L’anno scorso Sodini fece un capolavoro camminando sulla stessa lama dove oggi si sta dissanguando Pashutin, che però rispetto all’allenatore ora impegnato a Capo d’Orlando si è trovato intorno quasi il vuoto perché nell’acciaieria fallita hanno fuso tutto, iniziando dalle radici della società ed è patetico che gli stessi oggi chiedano aiuto alla gente a cui avevano tolto ogni punto di riferimento. Operazione fatta anche da altri negli anni, ma per riuscire c’è bisogno di capitali e, soprattutto, di avere il favore delle tenebre dove gli altri sbattono la capoccia.

Pagelle prima che Milano vada in campo a Tel Aviv, prima che l’Armani gang giochi altre tre partite compresa quella dell’Epifania.

10 Per Thomas SCRUBB canadese al servizio di Attilio Caja, superbo nel derby contro Cantù, in campo per 39 minuti, come sempre. Giocatori di questa forza morale fanno crescere tutti, bello averlo conosciuto. Non è il più forte, ma lo sa. Certo se Artiglio gli avesse negato l’applauso finale lo avremmo preso a sassate.

9 Per Aaron CRAFT che ha ridato un volto alla Trento in maschera delle prime giornate. Talento, testa, se poi fa anche 22 punti meglio. Speriamo che lo capiscano i principini di Buscaglia spesso in fuga a braghe calate.

8 Al PERIC lunatico che ci aiuta a dare un bel nove al suo allenatore DALMASSON, per come ha cercato di far capire ai vecchi fratelli della REYER che non si deve cadere nella trappola se devi scegliere fra presunti fenomeni e gente con dentro qualcosa.

7 A quel diavolo di Travis DIENER, il grande colonnello nella gang di Romeo Sacchetti a Cremona, perché il ventello segnato a Brindisi ci dice che di gente così anche mamma America ne fa pochissima.

6 Al GREEN avellinese che sembrava in partenza, che magari partirà, ma intanto, fino a quando resta in battaglia dà quello che ha dentro, pazienza se magari lo stipendio non arriva puntuale tutti i mesi.

5 Al LAQUINTANA che sta giocando benissimo per Brescia da quando deve fare le veci del Vitali infortunato. Ora ci si domanda perché non si è vista anche prima questa carica, questa scelta del gioco e questa decisione nel cercare il meglio. Speriamo resti così per tutta la stagione.

4 A REGGIO EMILIA se dopo ogni sconfitta deve confermare la fiducia nell’allenatore: fare le nozze con certi fichi secchi è davvero difficile. Lo sapevano, dovevano saperlo.

3 A PISTOIA per essersi dimenticata la fatica di Ramagli quando le cose andavano davvero male. Trovati i risultati ecco la fuga dalla responsabilità di attaccare e difendere tutti insieme. No gloria per me, voi fate come volete. Sbagliato.

2 Alla TORINO che contesta BROWN ma faceva silenzio quando BANCHI ha dovuto andarsene e RECALCATI ha scoperto che intorno c’era gente in tutù che se ne strafotteva di tutto e tutti.

1 Al solito CORO che applaude una scelta come quella delle partite delle feste natalizie, già sperimentata negli USA, accidenti copiate e non fatevi vedere, già utilizzata con successo dal solito VOLLEY avanti due giri dal basket un altro sport, perché ai legaioli consigli del genere ne sono stati dati molti. Più della metà non ascoltati perché questa banda del “mi so” è così. Piena di se stessa dicono al circolo Gump.

0 Ai REGISTI televisivi che inquadrano regolarmente la gabbia per polli dove vengono confinati gli spettatori ospiti al Taliercio di Mestre per le partite della Reyer Venezia. Vergognoso. Inquadrate e poi annunciate: ce ne andiamo perché è rivoltante, come qualsiasi coro contro. Multate chi l’ha pensata.

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