Albero di Natale vero o finto?

6 Dicembre 2018 di Indiscreto

San Nicola per Bari, Sant’Ambrogio per Milano e l’Immacolata per tutta l’Italia sono i giorni in cui di solito si fa l’Albero di Natale, lo scriviamo anche se chiaramente l’Uomo Indiscreto vive nel futuro e non ha tempo per rispettare queste stupide tradizioni: lui lavora (così dice), pensa, crea, produce, fa sesso (forse mentre è sul Muro del Calcio). Comunque noi piccolo borghesi, riposto nel cassetto il gilet giallo ma pronti a rimetterlo contro la tassa sulla Panda, siamo di fronte al solito dilemma: albero di Natale vero, quindi tolto da una foresta (magari non da noi materialmente), o albero di Natale finto, a prescindere dalla qualità? Un ‘Di qua o di là’ fra i meno stupidi mai proposti, visto il successo avuto quattro anni fa da ‘Albero o presepe?’, che diede la vittoria con il 61% all’albero.

Per una volta siamo onesti perché ogni anno cambiamo opinione e quindi possiamo elencare facilmente gli argomenti a favore di entrambe le opzioni. A favore dell’albero vero c’è spesso la sua bellezza, anche se per gli alberi alti è a volte meno vero che per quelli bassi, ma rigorosamente sempre il senso di autenticità e di calore che danno: ancora nel 2018 è bello accorgersi della differenza fra una cosa vera e una finta. Senza contare la ritualità dell’andare a sceglierlo e portarlo a casa, in questo caso i buoni sapori di una volta erano davvero buoni. A favore dell’albero finto c’è evidentemente il prezzo: un albero vero di quelli belli difficilmente si trova a meno di 100 euro e sono 100 euro che vanno spesi ogni anno, mentre un albero finto di quelli bellissimi anche quando costa di più viene comunque ammortizzato nel corso degli anni.

Da non trascurare il discorso temperatura: se la propria casa è fredda o si ha la possibilità di collocare l’albero in giardino può essere preferibile il vero, ma se si vive in condomini popolati da vecchi rincoglioniti che accendono il riscaldamento in agosto allora l’albero vero rischia di non arrivare al giorno di Natale. E fare ogni giorno il bollettino degli aghi caduti è un dolore… A favore dell’albero finto c’è di sicuro il non toccare boschi e foreste, anche se qualcuno con abile marketing promette ai clienti di ripiantare gli alberi, non facendolo quasi mai ma sollevandoli dal senso di colpa ambientalista.

A favore dell’albero di Natale, vero o finto che sia, c’è che si tratta di una traduzione antichissima, forse di origine celtica, affiancata agli aspetti religiosi del Natale ma che non la religione c’entra zero. È un simbolo dell’Occidente, prima ancora che del Cristianesimo, e lo faremo almeno fino a quando non ci sarà la sharia (quindi fino al 2050, stando ad alcune proiezioni demografiche). Quest’anno abbiamo scelto il finto, che ci ripromettiamo di usare anche in futuro, ma la domanda vale sempre: albero di Natale vero o finto?

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