Il piede buono di Recoba

30 Novembre 2018 di Paolo Morati

La sconfitta dell’Inter contro il Tottenham ci sembra l’occasione giusta per riaprire su Indiscreto il capitolo riguardante Alvaro Recoba, del quale siamo da anni autori convinti, oltre che pronti ad raccogliere i consueti strali di chi si esalta per concetti come ‘catena di sinistra’ e ‘guadagnare un tempo di gioco’. Una partita impostata per contenere la squadra di Pochettino, ma senza nessuno dei titolari che sapesse difendere o gestire il pallone, al punto che l’entrata di Borja Valero è sembrata quasi accendere la luce. Male Brozovic, rotto Nainggolan, con i soliti piedi (di gesso) Vecino: difficile creare qualcosa con un centrocampo del genere e con l’unico in grado di fare il rifinitore (Politano) fuori partita. Questa volta la nostalgia è giusto per il piede sinistro dell’immenso uruguagio e non per l’intero (grandissimo) giocatore che è stato, in un’Inter e in un’epoca politico-sportiva sbagliate.

Ci spieghiamo meglio. Già la sconfitta contro l’Atalanta aveva dimostrato, nel caso ce ne fosse stato ancora bisogno, che all’Inter mancano piedi buoni come il suo. Intendiamoci, non stiamo dicendo che sia una squadra di scarponi, ma che non vediamo in rosa nessuno che abbia quel tocco di palla capace di fare (per citare l’Enrico Ruggeri de Il fantasista) “quello che vorreste fare voi”, in quei pochi minuti di autonomia Borja Valero a parte. E che quando una squadra è in difficoltà toglie improvvisamente le castagne dal fuoco compiendo magie inimmaginabili per i comuni mortali.

In questi primi mesi di stagione abbiamo sentito che l’Inter ha sbagliato a non riscattare Rafinha (appunto uno con i piedi buoni, per intenderci, giocatore di culto del Direttore ma ora infortunato seriamente), per non parlare dei rimorsi legati alla frettolosa cessione di Philippe Coutinho di ormai tante stagioni fa, per tenere il misterioso Mateo Kovacic, poi anche lui ceduto. Non esiste la controprova, ma aver già visto la partita (e il gol) di un giocatore come il Papu Gómez con un’altra maglia nerazzurra ci aveva fatto pensare di nuovo a quando in campo era bello vedere non solo Recoba, ma anche (per citarne un altro che sapeva dare del tu al pallone) Emre Belozoglu (e via con le critiche…). Senza rispolverare gli anni di Evaristo Beccalossi o Wesley Sneijder.

Ruoli, giocatori, teste e piedi diversi ma che oggi non rivediamo in nessuno di chi attualmente è in rosa nell’Inter. Un solo esempio: proprio contro il Tottenham nel secondo tempo è apparsa di incanto una delle rare punizioni (anche qui, come mai se ne guadagnano così poche?) che sarebbe stata proprio sulla mattonella giusta per il sinistro magico di Alvaro Recoba, calciata da Politano e finita in area rasoterra senza risultato. Ecco, che ancora è emerso il rimpianto per quel piede mancino. E con noi, crediamo, anche per molti degli allora suoi detrattori. Oppure no?

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