A cena con Franco Rossi

27 Novembre 2018 di Indiscreto

Franco Rossi è stato un giornalista sportivo impossibile da dimenticare. Non lo diciamo soltanto per l’amicizia che ci legava e che lui non può smentire, essendo morto nel 2013, ma perché ogni giorno pensiamo alla sua possibile reazione nei confronti di una notizia o di un fatto di cronaca. Il libro in vendita in versione elettronica (per Amazon Kindle) e cartacea (presso la stessa Amazon, presso la Libreria Internazionale Hoepli sia in negozio sia online, presso tutte le librerie italiane che lo abbiano ordinato) non è quindi un’orazione funebre, ma nasce dalla considerazione che Franco non meriti di essere ricordato soltanto a colpi di ‘maestro che ha lasciato un vuoto incolmabile’. Sì, ha avuto una grande carriera e a suo modo un maestro lo è stato davvero, ma il motivo per cui ci è rimasto nel cuore è che in ogni aspetto della sua esistenza è stato vivo. E vivo è rimasto, per chiunque lo abbia letto o ascoltato.

Uno come lui, così appassionato e dentro alle storie che raccontava, non poteva che fare il giornalista. Per decenni i lettori di Tuttosport, Corriere dello Sport e Giorno hanno goduto della sua genialità per niente limitata, anzi, dal dover essere al servizio della notizia: autorevole firma di calciomercato, inviato in tutto il mondo, confidente di persone famose e meno famose. Nella testa dei giovani rimane ovviamente di più il Franco Rossi televisivo, da Telenova a Mediaset, e non va trascurato quello web con il suo francorossi.com in cui seguiva unicamente l’ispirazione del momento, ma lui per primo riteneva di aver dato il meglio sulla carta stampata.

Le sue storie avevano più livelli: al primo c’erano quelle riportabili sui giornali e a prova di querela, al secondo quelle televisive e giocate sul confine del paradosso, al terzo quelle estreme per amici, conoscenti ma anche semplici passanti che lo bloccavano nelle situazioni più diverse. Per entrare nelle simpatie di Franco non occorreva avere con lui una frequentazione di lunga data: era spesso sufficiente manifestare interesse per la storia del calcio, per il Brasile, per le scommesse, per i viaggi, per il giocatore che in quel momento lo faceva impazzire. Ed ogni incontro si trasformava in uno one man show, dove era bello essere spettatori pur conoscendo le battute a memoria.

Le sue storie erano migliaia e riusciva a non annoiare anche chi le aveva ascoltate tante volte. I personaggi preferiti erano Mancini, Brera, Ronaldo, Garrincha, Mantovani, Meazza, Moggi, e rivelazioni di culto hanno riguardato Berlusconi, Nicole Kidman, Franco Baresi, Coco, Renée Simonsen, Paolo Rossi, Pelé, Adriano, Galliani, Gilardino, Lucky Luciano, Leonida ma anche Leonidas, Zito e tantissimi altri conosciuti di persona. Non tutti questi racconti erano verificabili, ma tutti erano ipnotici.

Come giornalista aveva una qualità su tutte: il senso della notizia, di ciò che interessa al pubblico. Non è una cosa scontata: non basta buttare lì due banalità su Inter e Juventus, ma bisogna saper cogliere quel dettaglio e quella chiave di lettura che facciano scattare il desiderio di partecipare. Impossibile lasciare a metà un suo pezzo, fosse anche stato sugli scenari di mercato più improbabili o sulla posizione di Gamarra, impossibile cambiare canale incrociandolo, impossibile contenere una cena con lui in un tempo inferiore alle quattro ore, di cui due dedicate alle storie evergreen che i devoti sottolineavano con annuimenti in stile Kyrie Eleison. Niente poteva strapparci a quel mondo magico, fatto di partite memorabili e di Nilton Santos che la passava a Didì, di guerrieri spartani gay, di Recoba che in realtà era peruviano ma a volte anche cileno.

Spesso Franco è stato frainteso e vorremmo quindi evitare che venisse frainteso anche questo libro, scritto con un tono volutamente leggero. I tanti aneddoti che lui tirava fuori a getto continuo erano un espediente per attirare l’attenzione di pubblico, colleghi e addetti ai lavori, mentre la sostanza era che in pochissimi casi nella storia del giornalismo sportivo italiano si è visto un personaggio così dentro ai fatti che raccontava e così rispettato dai protagonisti degli eventi. Le battute erano insomma funzionali alla notizia, al retroscena, all’analisi: chi seguiva Franco Rossi sapeva che da lui avrebbe appreso qualcosa di nuovo e di originale, anche sull’argomento più insulso. La differenza fra serietà e seriosità non viene purtroppo colta da tutti, saper intrattenere non era nel caso di Franco in contraddizione con l’essere un grande giornalista.

Tanta capacità di raccontare nascondeva una vita privata difficile, anche se per certi versi invidiabile: la famiglia si era liberata di lui bambino, ma lui si era liberato della famiglia e dei tanti vincoli di una vita borghese. Le passioni non gli sono mancate, lungo 69 anni vissuti intensamente: il cinema, la letteratura, gli orologi, il Sudamerica, la cucina, la musica, il web, il gioco d’azzardo. Ha guadagnato tanti soldi e ne ha spesi tantissimi, incassando con nonchalance fregature storiche e solleciti di pagamento. Era tutt’altro che un santo e nelle 156 pagine di questo libro racconteremo anche il perché, ma era uno vero. Chi lo ha capito lo ricorderà ogni giorno con un sorriso, sperando di affrontare la vita nel modo in cui l’ha affrontata lui.

Come tutti gli uomini di vera cultura Franco ha scritto pochissimi libri, anzi in pratica soltanto uno, quel ‘Perda il migliore’ che è stato un successo internazionale e dove ha messo tutto il suo entusiasmo per il Mondiale, il calcio e la vita. Ne aveva in mente tanti, in particolare un ‘A cena con Nilton Santos’ in cui avrebbe ricordato le confidenze private di tanti campioni, lasciando alle generazioni future testimonianze uniche. ‘A cena con Franco Rossi’ nasce da questo dolore per il tempo perduto, rispettando però lo spirito sempre positivo del suo protagonista. Si articola in tre parti: nella prima c’è la sua vita raccontata da noi, nella seconda la sua vita raccontata da 24 colleghi e amici che lo hanno conosciuto bene, nella terza la sua vita raccontata da lui stesso. Quasi involontariamente ne è venuta fuori la storia di mezzo secolo di giornalismo sportivo italiano.

Le emozioni raccontate sono state condivise con persone che gli hanno voluto bene e che ci hanno regalato una parte significativa del loro cuore: in rigoroso ordine alfabetico ringraziamo Dino Bombana, Carla Bonanni, Domenico Calcagno, Daniele Dallera, Dante De Benedetti, Sergio De Biasi, Federico De Carolis, Enzo D’Orsi, Franco Esposito, Franco Fiocchini, Enzo Gambaro, Interisti.org, Xavier Jacobelli, Carlo Maerna, Roberto Mancini, Fabio Monti, Domenico Morace, Paolo Morati, Franco Ordine, Alessandro Polenghi, Nando Sanvito, Mario Sconcerti, Alessandro Villa e Gianni Visnadi. Tutti con una parte significativa della propria vita illuminata dal genio di Franco e tutti dotati della capacità di raccontare certe emozioni. A Daniele, Fabio e Paolo abbiamo chiesto anche uno sforzo supplementare, mentre per evidenti motivi non abbiamo potuto raccogliere le parole di Gianni Brera, grande estimatore del protagonista di questo libro: abbiamo in parte rimediato grazie a Sergio, mettendo in copertina un ritratto di Franco Rossi eseguito nientemeno che da Brera in una delle tante loro notti al ristorante. Molti episodi sono riportati o interpretati in maniera diversa e non abbiamo di proposito voluto aggiustarli: non esiste un’unica versione della vita di Franco, anche questo fa parte del suo mito.

Giornalista di livello altissimo, rispettato da dirigenti e allenatori, persona geniale e generosa nei rapporti con il prossimo: Franco Rossi ha regalato tanto, forse troppo, del suo tempo a colleghi, amici, appassionati, tifosi, sconosciuti incrociati per cinque minuti in una sala d’aspetto. In questo libro non mancheranno nemmeno gli aspetti peggiori della sua vita, come è logico parlando di un uomo così portato alla dissacrazione. Nonostante la morte ci è impossibile pensare a lui con tristezza: siamo felici di averlo conosciuto e frequentato, il tempo trascorso insieme a lui non è stato tempo buttato.

Stefano Olivari ed Enzo Palladini, ottobre 2018

A cena con Franco Rossi – Storia e Storie di un giornalista sportivo’ (editore Indiscreto), di Stefano Olivari ed Enzo Palladini, è in vendita in formato elettronico per Amazon Kindle a 6,99 euro e in versione cartacea a 14,90 euro (prezzi indicativi, ogni rivenditore ha una sua politica di sconti) presso Amazon, la Libreria Internazionale Hoepli e tutte le altre librerie che lo abbiano ordinato al nostro distributore in esclusiva nazionale, Distribook

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