Samsung Galaxy A9, meno ingessato di Allegri

11 Ottobre 2018 di Marco Lombardo

Oggi parliamo di Samsung, come su Indiscreto a volte capita, e di Massimilano Allegri, come su Indiscreto sempre capita. Noi di Indiscreto Tech ormai siamo scatenati: dove ci sono spritz e smartphone, soprattutto il primo, cerchiamo sempre di imbucarci. Figuratevi se l’evento è Samsung, è internazionale ed a Milano. Cosa che ci consente di presentarci in allegria dimenticando le più elementari norme di galateo pubblirelazionale: ad invito (regolamente arrivato, sia chiaro) si risponde. Perché poi sennò il rischio è di trovarsi una gentile signorina alla porta che ci chiede “Tu ce l’hai il QR Code?”. No, non ce l’avevamo. Ma per fortuna anni di spritz (e di smartphone) hanno permesso di essere riconosciuti, ed ecco insomma che anche questa volta siamo riusciti ad entrare.

In effetti l’evento lo meritava: non tanto per l’esibizione un po’ ingessata sul palco di Allegri, chiamato come testimonial – visto che Samsung è sponsor della Juventus – a dire che l’azienda coreana e la sua squadra hanno la stessa passione e lo stesso obbiettivo. Ovvero “Vincere la Champions League” (Qualcuno in azienda potrebbe non essere pienamente d’accordo, ma al tifo non si comanda). Più che per la dimenticabile esibizione di Allegri, pressato dalla stampa sportiva, l’evento meritava in realtà per il lancio del Galaxy A9, il primo smartphone al mondo a montare 4 fotocamere posteriori, visto che di questi tempi e sulla fotografia che il mercato tende a esagerare per fare la differenza. E allora la domanda sorge spontanea, se posiamo per un attimo lo spritz: ma davvero tutte queste fotocamere servono?

La risposta la avremo in realtà con il device in mano, quando uscirà a metà novembre. La spiegazione però sembra convincente: A9 ha una lente per ogni esigenza, visto che quella da 8 mpx serve per il grandangolo ultra wide, quella da 10 per gli zoom, quella da 24 per fare il lavoro tradizionale e quella da 5 per l’effetto profondità. Messe insieme si tende a raggiungere le prestazioni di una fotocamera professionale, che tra l’altro non ha neppure i 24 mpx della camera anteriore dotata di una funzione ultrawide che porta il grandangolo per selfie di gruppo fino a 120°. In pratica: si dovrà toccare (lo schermo) con mano, ma la promessa è di zoom ottici 2x con funzione “Messa a fuoco Live” che finalizzano effetti bokeh (va di moda, se non lo conoscete fatevelo spiegare bene da un fotografo). O ancora di un “Ottimizzatore Scene” che lavora con l’intelligenza artificiale per riconoscere fino a 19 situazioni diverse e la Rilevazione Difetti che vi impedirà di sbagliare.

L’A9 dunque si presenta nella categoria supertelefoni, il che vuol dire che il 6.3 pollici Super Amoled Full Hd+, la Ram di 6 Gb, la  memoria da 128 che si può espandere di altri 512 Gb con microSd, la batteria è da 3800 mAh, il processore Octa Core Qualcomm SDM660, la funzione Samsung Pay, la gestione della sicurezza con il riconoscimento facciale o la scansione dell’impronta, la connessione Lte categoria 9 e tanto altro, valgono pienamente i 629 euro di listino a cui verrà lanciato (tre le colorazioni: Caviar Black, Lemonade Blue e Bubblegum Pink). Tutto questo mentre in negozio già trovate invece l’A7, con 3 fotocamere posteriori e molte delle  funzioni di cui sopra, perfetto – è stato detto – per la Generazione Instagram in particolare nel prezzo (349 euro nei colori nero, blu e oro). A voi la scelta, quindi. Mentre noi di Indiscreto Tech sorseggiamo lo spritz, pensando a come mai farà uno smartphone a vincere la Champions League. Di sicuro il Galaxy A9 sembra meno ingessato dell’Allegri di quest’ultimo periodo, condannato (si fa per dire) a esibizioni italiane contro squadre degne degli Washington Generals e a ottenere in Europa l’unico risultato che a questo punto del ciclo bianconero fa la differenza. A occhio ci sembra meno qualificata la concorrenza del Galaxy.

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