Huawei Mate 20, energia e fotocamere anche da prestare

17 Ottobre 2018 di Marco Lombardo

Seguendo il richiamo non della foresta, ma di Huawei, Indiscreto Tech di nuovo sulla navetta Milano-Londra (e ritorno). E d’altronde non si poteva mancare neanche questa volta, visto che la capitale inglese è ormai il centro del mondo tecnologico e dei suoi mitici light lunch: il momento in cui i giornalisti si abbuffano senza ritegno, con i nerd che in queste situazioni sono degni dei loro progenitori. È insomma l’ora di Huawei, che di sei mesi in sei mesi raduna folle oceaniche disciplinatamente in coda all’ingresso per vedere l’ultima meraviglia, in questo caso il Mate 20 (e Mate 20 Pro). E non stupitevi che uno smartphone che ancora non è sul mercato campeggerà fra poco nelle offerte speciali di eBay: vista la buona abitudine cinese di consegnare all’uscita un pezzo per uno, non pretenderete mica che al mondo esistano così tanti giornalisti specializzati? Noi di Indiscreto Tech, insieme ai colleghi più conosciuti del ramo, faremo la giusta e accurata prova. come la professione richiede. Altri (molti altri, diciamo pure), depositato l’aperitivo sul vassoio (o probabilmente digitando in contemporanea con l’altra mano) alimenteranno il mito di un brand in continua crescita, giustificando la trasferta con il personalissimo incasso online. Ma tant’è: le vie della pubblicità sono infinite.

D’altronde Huawei sa quello che fa: prodotti di alta fascia e di altissima tecnologia. E più veloci, più performanti, più, più e più, così come rimarcato dal grande capo Richard Yu davanti alle solite slide comparative. Il Mate 20, soprattutto nella versione Pro, è un concentrato di tutto quello che c’è di meglio in giro, partendo soprattutto dal Kirin 980 fatto in casa e con chipset a 7 nanometri, lanciato con la versione Mate come il primo processore neurale. E che ora raddoppia. E insomma: le NPU adesso sono due, il che vuol dire velocità, velocità, velocità (più 13,4% in prestazione, più 8,8% in efficienza, 1.4 Gb per secondo il risultato). Poi c’è la batteria, ulteriormente potenziata che sul Pro diventa di 4200 mAh (promessi due giorni di durata) con una del 70% in soli 30 minuti. E se avete un amico con uno smartphone (anche iPhone, per intenderci) in difficoltà di energia, potete passargli un po’ della vostra semplicemente mettendo i telefoni a contatto.

Tutto bello, dunque, ma di sicuro il direttore di Indiscreto non ci ha mandato a Londra (a sue spese, s’intende: ci rimborsa la metropolitana) per andare a caccia di tartine, ma per assicurarci che la fotocamera del Mate 20 sia quello che ci si aspetta. Controllo fatto, caro Direttore. E il risultato è che delle 3 fotocamere promesse non me manca una: sono tutte messe in un quadrotto al centro del dorso (la quarta lente è il flash) e coprono tutto l’arco costituzionale di uno smartphone di livello: c’è una grandangolare da 40 mpx, una telefoto da 8 mpx con apertura f 2.2 e una ultrawide da 20 mpx. A questo si aggiunge appunto il flash dual tone, e l’uso sfrenato dell’intelligenza artificiale che ora riconosce ancora più scene ed entra in funzione anche nelle riprese video in cinema mode con una rapporto allargato a 21:9. In più, riprendendo un soggetto o un ‘immagine, ti dice tutto di lui collegandosi a internet.

Per il resto il Mate, rassegnatevi o gente, davanti non cambia di molto il suo design: c’è insomma il notch (piccolino nella versione base). Il che vuol dire che la camera frontale da 24 mpx e tutti i migliori sensori in circolazione servono per un riconoscimento facciale evoluto, mentre il sensore di impronta digitale per la prima volta viene inserito dentro lo schermo (solo nel 20 Pro). Resta anche la solita interfaccia di Huawei, che personalmente ci lascia un po’ perplessi nel design: confortante il fatto che nell’EMUI 9.0 sia stata semplificata la schermata di impostazioni ridotta a 2 pagine e che il software permetta una velocità rapida nell’apertura e nell’uso delle app, ma di buoni grafici in giro ce n’è e forse sarebbe il caso di cominciare a pensarci.

Visto che il Mate 20 è davvero un super smartphone, è super anche il prezzo: se è vero infatti che il 20 (display LCD da 6,53 pollici con risoluzione FHD+, 4 Gb di Ram, 128 Gn di memoria aumentabile con una nanoSd proprietaria di Huawei di altri 256) costa 799 euro, il Pro sfonda il muro e arriva a 1099, con uno schermo Oled HDR curvo da 6,39 con risoluzione QuadHD + (3120×1440 pixel), una Ram di 6 Gb e una memoria da 128 sempre aumentabile come sopra. Non mancano le offerte del preordine: chi prenota i Mate 20 da oggi al 26 ottobre (giorno di uscita in negozio) avrà in omaggio il nuovo smartwatch Watch GT (design classico, batteria da 2 settimane a 30 giorni secondo l’uso, geolocalizzazione da 3 diversi satelliti per funzioni sport e salute da competizione) che costa 199,99 euro. E chi si prende il Pro, si vedrà aggiunta pure la base di ricarica wireless da 59,99 euro. Da Londra, a questo punto, è tutto: la navetta dei cieli di aspetta per il ritorno a casa. Fino alla prossima tartina, s’intende.

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