Abolire il Palio di Siena?

22 Ottobre 2018 di Indiscreto

Il Palio di Siena straordinario di sabato scorso, il terzo del 2018 dopo i due tradizionali del 2 luglio e 16 agosto, si è concluso in modo ordinario, considerando le statistiche (in media più di un animale all’anno sacrificato), con l’abbattimento di Raol, il cavallo della Giraffa che ha riportato più fratture durante la corsa. Non occorre essere animalisti per essere addolorati per la morte di un cavallo, comunque la contrapposizione mediatica in questi casi è sempre fra animalisti (l’ENPA, la LAV, la Brambilla, eccetera) e i difensori della tradizione del Palio di Siena. Che, va ricordato, è solo una delle tante feste di paese che in Italia usano in maniera cruenta gli animali e non è tutto sommato nemmeno la più stupida: in questo senso crediamo ad esempio che la Festa della Madonna delle Galline, a Pagani, sia difficilmente eguagliabile.

Per una volta usciamo dal nostro solito novecentesco destra-sinistra, visto che il dibattito è trasversale rispetto a ogni opinione politica: sia dalla parte degli animali sia da quella del Palio, difeso adesso da un sindaco di centro-destra come Luigi De Mossi, con argomenti uguali a quelli dei vecchi sindaci di Siena comunisti o piddini. Rimane comunque una questione ideologica, perché sui media si parla di più del Palio (anche per la ridicola tradizione Rai di trasmetterlo) che della situazione nei mattatoi o sui camion per il trasporto di animali vivi, per non dire di quanto avviene anche a livello di doping nell’ippica propriamente detta.

Ricordato che la tradizione prima di diventare tradizione è stata una novità, quindi tutto può essere cambiato (anche la Costituzione o il format della serie B, figuriamoci il Palio), magari facendo correre atleti padroni del proprio destino al posto dei cavalli, la domanda è semplicissima: nel 2018 un paese civile come l’Italia, concedeteci che lo sia più dell’Arabia Saudita o della Cina, può tollerare simili feste di paese? Prendendo il Palio come manifestazione simbolo di tutte queste, ecco il ‘Di qua o di là’ secco, come ai vecchi tempi: il Palio di Siena è da abolire?

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