Djokovic e il Grande Slam 2019: la volta buona?

13 Settembre 2018 di Indiscreto

Non occorre grande fantasia per scrivere che con il senno di oggi Novak Djokovic è il favorito per tutti e quattro i tornei dello Slam del 2019 ed infatti lo scriviamo: non siamo artisti maledetti, ma gente alla caccia di una impression o di un like. E non è fantatennis ipotizzare che il suo obbiettivo sia proprio il Grande Slam, ormai unico traguardo che possa stimolare gente con la carriera sua, di Nadal e di Federer. Forse Nadal riuscirà ad uscire bene dall’infortunio che lo ha portato al ritiro contro Del Potro a New York, di sicuro il logorio dovuto non tanto all’età (32 anni, uno più di Djokovic) quanto alle troppe battaglie sulla terra battuta non potrà trasformarsi in freschezza: mai comunque darlo per morto, e l’epica partita contro Thiem serva da monito, ma il suo chilometraggio sembra più alto di quello del serbo che ha beneficiato da due anni giocati a sprazzi, così come Federer aveva beneficiato nel 2017 di sei mesi di totale inattività la stagione precedente.

Però si vive e si scrive nel presente, con Djokovic che dopo avere eguagliato Sampras a 14 Slam vinti (17 Nadal, 20 Federer) viene dato dalla Snai favorito agli Australian Open (2,50), secondo favorito al Roland Garros (4,00, con Nadal sulla fiducia a 2,25), di nuovo uomo da battere a Wimbledon (3,50) e agli US Open (2,75). C’è ovviamente la quota anche per il Grande Slam: 50. Piuttosto bassa, considerando la difficoltà di un’impresa che nell’era Open è riuscita soltanto una volta (Rod Laver 1969), contro i 200 di Nadal e i 300 di Federer utili giusto a rastrellare soldi presso il popolo. Come al solito invitiamo i compagni scommettitori a fare di conto: se credete nel Grande Slam di Djokovic puntate torneo per torneo, visto che le quattro quote di Djokovic vincente danno come prodotto 96,25 che a casa nostra è quasi il doppio di 50. E difficilmente le quote dei singoli Slam si abbasseranno molto più di così. Non ce ne vogliano gli amici di Snai, che hanno proposto queste quote

Ma tornando alla cosa più importante, cioè il tennis, adesso che Djokovic si è ritrovato mentalmente e fisicamente (il secondo set della finale ha avuto una intensità insostenibile anche dal divano, merito anche di un super Del Potro) bisogna analizzare le condizioni dei suoi avversari. Se Nadal guarisse e Federer giocasse solo Wimbledon (ma avrà 38 anni…) o giù di lì la strada per Djokovic sarebbe già molto difficile, ma la sensazione è che anche gli avversari più giovani si stiano come minimo organizzando. Gli U.S. Open sono stati l’ennesimo Slam in cui Zverev ha fatto schifo, ma quando i tre grandi moriranno il primo della lista sarà purtroppo lui, anti-tennis senza nemmeno carisma, sotto la supervisione di Ivan Lendl. Dimitrov ha l’età per crederci ancora, ma il punto di svolta della sua carriera è stato l’anno scorso a Melbourne: avesse vinto, come poteva vincere, sarebbe cambiata la storia. Thiem ha tutto per conquistare come minimo il Roland Garros e anche per giocarsela alla pari con Djokovic sul cemento, forse il tempo delle sconfitte fra gli applausi è terminato. Raonic magari non troverà ancora Isner (quasi come Wawrinka per Dimitrov), Kyrgios magari metterà insieme i pezzi, crediamo molto in Khachanov un po’ su tutte le superfici. E nemmeno contiamo i colpi ancora in canna a Del Potro e Cilic… Ci sentiamo però di scommettere che nel 2019 Djokovic non perderà al Roland Garros contro Cecchinato, anche se già quel Djokovic era in crescita. Previsione? Djokovic dominatore del 2019, ma senza Grande Slam per merito (o colpa) di uno fra Zverev e Thiem, non necessariamente al Roland Garros.

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