Anticipi e posticipi di serie A, la strana spartizione fra Sky e DAZN

4 Settembre 2018 di Indiscreto

È da poco stato ufficializzato l’elenco degli anticipi e dei posticipi della serie A, dalla prossima giornata fino a metà dicembre. Vi risparmiamo i nostri commenti calcistici alle singole scelte della Lega, che non interessano nemmeno a noi (il limite da non valicare mai è questo), ma vi invitiamo a leggerli tutti di fila, con tanto di emittente che li trasmetterà in diretta televisiva criptata, fra Sky Sport e DAZN. Ricordiamo che di non toccabili c’erano soltanto le 20 partite top, suddivise già in agosto (16 a Sky e 4 a DAZN) e che la distribuzione delle partite in contemporanea delle 15 (di solito tutte schifose, con qualche eccezione) mentre scriviamo queste righe non è ancora stata decisa.

Non stiamo a copiarli, tutti gli anticipi e i posticipi, ma alcune cose risultano evidenti. Sky, che già da contratto aveva 16 delle 20 partite top, ha avuto la ‘fortuna’ che la Lega abbia collocato negli slot esclusivi di DAZN, cioè il sabato alle 20.30 e la domenica alle 12.30, spesso le partite meno interessanti di quel giorno, in alcuni casi al confine dell’inguardabilità. Parlando della prossima giornata, nessun contratto imponeva di mettere il sabato Inter-Parma alle 15 (quindi Sky), Napoli-Fiorentina alle 18 (quindi Sky) e Frosinone-Sampdoria alle 20.30 (quindi DAZN). Senza offesa per Frosinone e Sampdoria, nessun imprenditore televisivo le preferirebbe mai a Inter e Napoli. Non c’è poi bisogno di avere uno spirito critico, è sufficiente anche essere un giornalista sportivo, per osservare come siano state assegnate le tre squadre che raccolgono il 75% del tifo nazionale e che quindi fanno la differenza per gli abbonamenti: nella sostanza Juventus, Inter e Milan avranno una finestra DAZN soltanto quando Sky avrà di meglio da scegliere.

La Lega Calcio non è un organismo neutro, ma è espressione dei club che hanno organizzato la scorsa estate questa pseudo-asta per esclusiva di prodotto, che ha salvato in extremis il suo miliardino di diritti domestici (973 milioni, per l’esattezza) scaricando sulle spalle, per non dire sulle palle, del telespettatore   la propria inefficienza e la propria perdita di appeal. Quanto a Sky, ha trovato in DAZN il miglior concorrente possibile: mansueto, sorridente, soddisfatto di prendersi gli avanzi e di farli vedere con una qualità video da tivù locale di fine anni Settanta, di quelle con la casalinga mascherinata che si spogliava di fianco al ficus. A tutti gli effetti una specie di Fox Sports, come complementarietà, ma dal punto di vista legale e formale facente parte di un’altra azienda.

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