Vincino e l’annullamento del Mondiale 1978

21 Agosto 2018 di Stefano Olivari

La morte di Vincino è la morte di un giornalista-disegnatore molto ispirato anche in tarda età e ci ricorda uno dei più coraggiosi giornali di sempre, il Male, che abbiamo fatto in tempo ad acquistare in diretta ma che per motivi di età (fallì nel 1982, non contiamo i tristi tentativi più recenti) abbiamo davvero compreso ed apprezzato soltanto fuori tempo massimo. Di quel tabloid satirico, fondato da Pino Zac, Vincino fu il direttore e l’animatore, sulle pagine e sulle strade, con provocazioni e burle memorabili. Una satira davvero durissima e inimmaginabile sia nell’Italia di quei tempi (dal 1977 al 1982) sia in quella di oggi. Con rubriche di culto, alcune delle quali riprese da Tango e soprattutto Cuore, gli unici due motivi che ci abbiano spinto a comprare L’Unità (confessiamo anche il terzo, le figurine di Veltroni), ma difficilmente replicabili al di fuori di quel clima politico opprimente fra compromesso storico, terrorismo, crisi economica, delinquenza comune ai massimi livelli. Va detto, al netto delle mitizzazioni postume, che mai Il Male fu un giornale di massa e mai un giornale d’inchiesta (come ad esempio Le Canard enchaîné, al quale viene impropriamente accostato): da noi lo compravano quelli che volevano distinguersi, anche senza capire tutti i riferimenti. Adesso per distinguerti basta avvicinarsi a un’edicola.

Rimanendo nell’orticello sportivo, una delle più geniali finte prime pagine (la nostra rubrica preferita) fu quella di una finta prima pagina del Corriere dello Sport in cui si annunciava l’annullamento del Mondiale 1978 a causa della squalifica dell’Olanda di Happel per doping. Per chi non c’era o c’era ma non comprava Il Male bisogna ricordare che le false prime pagine non erano all’interno del giornale ma erano proprio… in prima pagina, riprodotte con la stessa grafica dell’originale, e potevano ingannare anche frequentatori abituali delle edicole. Di più: spesso l’imitazione proseguiva (come in quel caso) anche nelle pagine interne… Quel Corriere dello Sport era semplicemente perfetto, più del famoso Ugo Tognazzi capo delle Brigate Rosse (lì tutto era stato organizzato con il grande attore), perché in quei giorni in effetti si era scritto che intorno alla squadra olandese circolavano voci di doping. Insomma, si era e si sarebbe letto di peggio, in una prima pagina di giornale italiano, di ‘Annullati i Mondiali!’. Con tanto di editoriale supercazzolante, dal titolo ‘Ha perso lo sport’.

Genio puro nell’annunciare una nuova finale, fra Italia e Argentina, da disputarsi a Wembley, mentre gli altri richiami in prima pagina avrebbero dovuto mettere sull’avviso anche i più duri di comprendonio. Claudio Sala che raccontava di Antognoni che si era masturbato prima della finale per il terzo posto con il Brasile diceva già tutto dello scherzo: uno stile, in quel caso, più da Vernacoliere che da Cuore, ma comunque era impossibile cadere in equivoco già dopo poche parole lette. Invece Giorgio Tosatti, all’epoca direttore del Corriere dello Sport, la prese malissimo: non è chiaro se abbia mai fatto partire una denuncia (pare di sì), di sicuro disse qualcosa del genere ‘Lo sport è una cosa seria e non va ridicolizzato’. Ecco, come senso dell’umorismo non siamo più avanti rispetto a mezzo secolo fa ed è per questo che Vincino ha avuto successo fino ai giorni nostri.

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