Musei gratis?

2 Agosto 2018 di Indiscreto

Raramente una dichiarazione politica come quella di Alberto Bonisoli ha raccolto reazioni negative intorno al 90% da parte della classe verbale, con il paese reale quasi del tutto indifferente e spossato per il grande caldo (in agosto fa caldo). Dicendo addio all’ingresso gratuito nei musei pubblici la prima domenica del mese, con facoltà dei singoli direttori di mantenere la gratuità voluta dal predecessore di Bonisoli ai Beni Culturali, cioè Franceschini, il ministro pentastellato non pensava di sistemare il bilancio ma ha prima di tutto voluto guadagnarsi un titolo e poi semplicemente voluto stabilire un principio, cioè che i musei hanno dei costi.

Banalmente guardiani, curatori, impiegati, restauratori. Meno banalmente spese per promuoversi e stare al passo con i tempi, anche dal punto di vista degli acquisti e della catalogazione. Se questi costi non sono pagati dai biglietti d’ingresso (e attualmente lo sono solo in minima parte, domeniche o non domeniche) saranno ovviamente pagati dalla fiscalità generale, il che dal punto di vista degli italiani è la stessa cosa ma dal punto di vista della giustizia no: perché noi dobbiamo pagare DAZN per Sassuolo-Inter, che nel 2018 non ha meno importanza culturale di un allievo di Giorgione nel Cinquecento, e al tempo stesso pagare il biglietto per la mostra su Giorgione a chi magari ci va per noia? Non è un discorso astratto, perché secondo l’Istat nel 2016 il 54,6% dei musei e siti archeologici italiani non prevedeva la vendita di biglietti al botteghino. In altri termini, chi stabilisce cosa è cultura e cosa no?

Ci rendiamo però conto di essere in minoranza, perché la gente che paga senza battere ciglio 15 euro per una pizza (o 9,99 al mese per DAZN) storce il naso ai 7 euro di biglietto per una mostra, quindi il ‘Di qua o di là’ è abbastanza onesto e di principio: musei gratis o a pagamento? Fingiamo di prendere per buona la concezione polverosa di cultura che hanno i giornalisti provenienti dal liceo classico, come se fra mille anni per capire i nostri tempi non sarà più utile Call of Duty rispetto a un qualsiasi dipinto contemporaneo. Risposte totalmente ininfluenti, perché non crediamo saranno molti i direttori di musei che vorranno sfidare l’impopolarità. Musei gratis o no?

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