I regali di Napoli a De Laurentiis

22 Agosto 2018 di Stefano Olivari

Sabato al San Paolo si gioca Napoli-Milan, in una situazione di stadio che più provvisoria non potrebbe essere: infatti il club di De Laurentiis non ha abbonati, non avendo potuto e voluto fare una campagna abbonamenti, e non ha raggiunto un accordo per l’affitto dell’impianto per la stagione in corso. Nessuno ha davvero capito perché Il presidente del Napoli ce l’abbia tanto con il Comune guidato da De Magistris, reo di non riconoscergli  i 2,4 milioni di lavori a suo dire effettuati per il San Paolo ma anche suo grande benefattore visto che il canone annuo per il San Paolo fino alla scorsa stagione è stato oltre la soglia del ridicolo (650.000 euro) e che la nuova cifra richiesta (780.000) è sempre imbarazzante per le casse del Comune, visto che esistono anche napoletani non interessati al calcio o magari non tifosi del Napoli.

Per fare paragoni concreti: Inter e Milan pagano per San Siro 5,5 milioni a testa (parte in contanti, parte in lavori obbligatori anche questi tutti da verificare), Roma e Lazio circa 3,5 milioni a testa per l’Olimpico ma con i lavori a carico del CONI (cioè nostri), la Fiorentina per il Franchi i 780.000 che De Magistris vorrebbe dal Napoli. Senza entrare nelle pieghe dei contributi per la forza pubblica (a Milano in parte si pagano) impiegata in occasione delle partite, è inutile sottolineare che si tratta di prezzi politici, ben più bassi di quanto costerebbe lo stesso utilizzo a un privato ‘normale’, tipo un ipotetico Vasco Rossi che volesse fare 19 concerti all’anno nello stesso stadio (nemmeno troppo ipotetico, a pensarci bene). Come al solito, gli imprenditori del calcio fanno valere la piazza e così ottengono vantaggi che imprenditori di altri settori non avrebbero mai. Il teorema, finora valido ma in futuro speriamo di no, è che gli operai siano più mansueti dei tifosi.

Il mitico stadio di proprietà può portare vantaggi nel lungo periodo ed in ogni caso in Italia si basa in parte su regali pubblici (vedere Juventus: Delle Alpi a prezzo di saldo e area della Continassa a 0,58 euro al metro quadrato…), ma chi non ce l’ha spende comunque per lo stadio meno di quanto spenda per il ventesimo giocatore della propria rosa. Non si può essere imprenditori privati solo quando si incassa: De Laurentiis, definito produttore cinematografico su Wikipedia, per fare il presidente del Napoli autoassegna alla propria famiglia (che coincide quasi totalmente con il consiglio di amministrazione del Napoli) 4,4 milioni di euro l’anno. Non mancando a De Laurentiis l’intelligenza, la facile previsione è che tutto questo teatrino sia propedeutico a farsi vendere il San Paolo per pochissimo per poi ristrutturarlo. E magari da quel momento potremo vedere le partite del Napoli in un contesto ambientale degno e non con vuoti da serie B.

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