Maurizio Raggio, il migliore amico (intervista a Portofino)

18 Luglio 2018 di Fabrizio Provera

Maurizio Raggio vive tra Portofino, Acapulco e Miami’. Mentre leggiamo le consuete notarelle bio-internettare, sul tavolo della Gritta di Portofino al quale siamo seduti soffia un vento forte e splende il sole di mezzodì. Splendido, se feriale. In una delle tante incursioni finalizzate ad un unico obiettivo (impiantare la redazione di Indiscreto in piazza Martiri dell’Olivetta, ossia in Piazzetta..), un mercoledì di aprile (dello scorso anno…), rimaniamo incantati dalla donna che serve ai tavoli. Abbronzata, flessuosa, gambe interminabili, riposti in un cassetto i 20 anni (da un bel pezzo), potrebbe essere una delle attrici delle pellicole di Carlo Vanzina. Avrebbe potuto recitare in Sapore di Mare o Vacanze di Natale, e nei suoi anni migliori se la sarebbe giocata alla pari con Antonella Interlenghi, Isabella Ferrari e Marina Suma. Adesso guarda i turisti che passano, con un pizzico di nostalgia.

‘Scusi, questo locale è sempre di Maurizio Raggio?’, chiediamo improntamente.

‘Sì, certo’. ‘E lui ci viene ancora?’.

‘Sì, ogni tanto ci viene’.

‘Grazie’.

Il Rossini con le fragole fresche precede un tonno scottato con glassa di balsamico e degli spaghetti con le vongole che non rimarranno nella storia della cucina. Il Pigato seguito al Rossini neppure, ma attorno a noi ci sono i luoghi dove sono passate Ava Gardner, Liz Taylor e la baronessa Von Mumm che convinse le SS a non far esplodere la piazzetta (già minata). Leopoldo Pirelli riposa nel piccolo cimitero che domina il mare, le donne più belle del mondo si sono accomodate a questi tavoli. Quindi il tonno scottato potrebbe averlo cucinato Alain Ducasse… Sorseggiato il limoncello finale, mentre un ragazzo della Gritta sta sistemando il telo che ricopre la barca ormeggiata a lato del bar più famoso di Portofino, vediamo arrivare un uomo distinto, abbronzato, zazzera bionda e occhiale scuro di rito antico. Jeans e camicia azzurra. È lui, è Maurizio Raggio. Ci alziamo, con in mano Il Foglio, gli stringiamo la mano e usiamo l’effetto sorpresa mutuato da Sun Tzu.

‘Ciao Maurizio, mi chiamo Fabrizio Provera e detesto Il Fatto Quotidiano e i manettari di ogni risma. Vorrei farti un’intervista di taglio umano, intimo’.

Quando?’.

‘Adesso’.

‘Va bene, cosa posso offrirti?’

‘Un altro limoncello, grazie’.

Quella che leggete è l’intervista completa, senza filtri. Potremmo allungare l’introduzione ricordando il curriculum  di Raggio tra tribunali e corti d’appello di vario genere. Non ci importa e trattasi di esercizio che proprio non ci piace, per tutto il resto ci sono i Travaglio, i Lillo, i Gomez e gli austeri soloni di Repubblica pronti a fare e farci la morale. Noi, vetero reazionari garantisti, ci rifacciamo invece al colonnello Kurtz, “perché è il giudizio che ci indebolisce”. È passato più di un anno, ma Indiscreto è splendidamente inattuale. E le parole di Maurizio Raggio pure.

Come ti descriveresti a chi non ti conosce?

Mah… Come uno a cui piacerebbe avere per amico uno come me.

E tu che persona sei?

Diretto, sincero.. Sai, mi viene difficile parlare di me.

Che errori hai fatto nella vita?

Importanti due, però si potevano correggere solo col senno di poi.

E quali sono stati?

Forse non dovevo partire nel dicembre nel 2000 per Miami, sarei dovuto rimanere qui a Portofino. Se fossi rimasto non sarebbe successo niente di quello che è successo. Ma dirlo dopo 17 anni che valore ha?

Cos’ha Portofino di così speciale?

Portofino è un posto dove le persone sono naturali e dirette, quindi poco liguri. Poi l’aver visto arrivare persone di ogni tipo, razza, censo o religione ha aiutato chi ci vive ad aprirsi, in tempi non sospetti.

Sei nato a Bologna?

Sì, ci sarei voluto stare di più però.

Parliamo di Tomaso Staiti… Scrisse che tuo padre, un giorno, gli disse ‘devi bere sempre whisky, perché il whisky non  ti tradisce mai’. È vero?

Sì, mio padre a Natale regalava confezioni speciali di J&B, dentro sacchi di juta, con una dedica: ‘Chi beve whisky non corre rischi. Lorenzo Raggio’.

Lorenzo Raggio.. parlaci di lui.

Mio padre era un uomo straordinario, morto il 4 gennaio 1979 quando avevo 20 anni. Morì d’infarto, improvvisamente. Per qualche momento mi sentii perso… Mio padre era nato a Zoagli ed aveva molte proprietà immobiliari. Un giorno aveva ricevuto una chiamata da un notaio ed era andato in Sudamerica, dove uno zio molto facoltoso era morto dopo averlo nominato unico erede. Andò in Perù ed Ecuador. Mi raccontava che avrebbe dovuto rimanerci un mese, ci rimase tre anni…

Ma la tua vitalità l’hai presa da lui o da tua madre?

Non lo so, ho imparato molto da tutti e due.

Com’era tua madre?

Molto più chiusa, completamente diversa da mio padre, però formavano una bella coppia.

Chi non ha vissuto vite come la tua generalmente prova invidia. È un sentimento che nutri anche tu?

Guarda, io non provo invidia. Mai. Una cosa bella mi piace, anche se non è mia, e mi chiedo cosa posso fare per averla.

Vale anche per le donne?

Non ho mai avuto invidia per le donne degli altri, perché diciamo che mi considero fortunato sotto questo punto di vista..

È un po’ riduttivo chiamarti playboy, come chiamarono te, Gigi Rizzi, Staiti, Franco Rapetti. Ma cosa avevate di diverso?

Le donne con gli uomini vogliono divertirsi.

Con te si sono divertite?

Bisognerebbe chiederlo a loro…

E i soldi quanto contano?

Non in forma diretta ma in forma indiretta, inutile essere ipocriti. Dipende da dove e come vivi.

Tu oggi vivi tra Miami, Messico e Portofino. È vero?

Sì, è vero.

E qual è il posto più bello fra questi?

Non esiste. In Messico vivo vicino ad Acapulco, se uno potesse dovrebbe poter scegliere due o tre posti, a seconda delle stagioni. Nel Mediterraneo, qui da noi, il massimo e il periodo più bello in cui stare è da giugno a settembre.

Hai conosciuto Fabrizio De Andrè…

Sì, e posso dire che era la persona che tutti hanno imparato a conoscere ed amare.

Puny diceva che i ricchi di una volta sapevano essere ricchi in  modo diverso, condividi?

No, i tempi cambiano e l’uomo deve adeguarsi ai tempi.

Non sei un nostalgico?

No, però mi piace ricordare di avere avuto momenti belli

Che rapporto avevi con Bettino Craxi, umanamente?

Bettino è l’uomo più incredibile ed intelligente che abbia mai conosciuto. Mio padre era amico dell’onorevole Benzi, che festeggiò un compleanno qui alla Gritta, e venne anche Bettino. Io ero solo un ragazzo, a quel tempo. Poi lo reincontrai anni dopo e le cose cambiarono, lui ha sempre avuto una grande simpatia e una grande fiducia per me.

Questo Paese ha dei debiti morali verso Craxi?

Sicuramente sì, purtroppo da noi c’è molta ipocrisia.

E Berlusconi?

Silvio Berlusconi lo conosco bene ma è completamente diverso da Bettino, che era un politico puro. Leggendo oggi le sue ultime interviste, si coglie che Bettino fu un autentico statista.

I tre personaggi di Portofino che ricordi con maggiore affetto?

Ce ne sono talmente tanti.. Ti posso dire Arnold Von Bohlen Krupp, il nobile della Thyssen-Krupp, che veniva qui assieme a Gunther Sachs e ai Furstenberg.

Cosa hai imparato dal lignaggio di quegli uomini?

Non lo so, è difficile. Quando sei ragazzo guardi come gli altri si muovono, e devi cercare di capire quali siano i tuoi desideri e trasformarli in realtà.

Cosa farà da grande Maurizio Raggio?

Tantissime cose.

Quanti mesi passi a Portofino?

Tre.

I posti più belli che ricordi maggiormente?

Emozioni ne ho avute tante, non vorrei fare classifiche.

Qual è la tua bevanda preferita?

La Coca Cola.

Cosa ricordi di Gigi Rizzi?

Un incredibile animale della notte… Viveva in una realtà parallela ed una persona stupenda, non l’ho mai visto triste.

Perché le donne cadevano ai suoi piedi?

Perché si divertivano molto, con lui. Anche Brigitte Bardot.

La donna più bella della tua vita?

Dal punto di vista fisico?

Sì, e poi quella che ti è rimasta di più.

La più bella è sempre l’ultima.. E poi, ovviamente, Francesca. Sopra tutte.

PS: Non siamo praticanti di gossip perché dai parrucchieri leggiamo Il Foglio (pure lì), ma ci pare di aver capito che Maurizio Raggio abbia avuto poco tempo fa un bambino con una ragazza messicana di trenta anni più giovane, arrivata vicino al podio in qualche edizione di Miss Universo.

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