Conte ha vinto il suo esonero

12 Luglio 2018 di Indiscreto

Grazie all’arrivo di Maurizio Sarri, a questo punto imminente, Antonio Conte è stato finalmente esonerato dal Chelsea. La soluzione che sognava fin dall’inizio della scorsa stagione per preservare i suoi soldi (adesso di residuo non ci dovrebbero essere tutti 10 milioni di euro lordi previsti, ma circa il 70% scaturito dalla transazione) e per non darla vinta ad un Abramovich da cui si è sentito ingannato. Il russo rappresentava il famoso ristorante di lusso che Conte, con il senno del 2014, quando l’obbiettivo non era certo Cristiano Ronaldo, contrapponeva alla trattoria Juventus, ma nel corso del tempo l’allenatore si è convinto che nella Premier League ci siano ristoranti più di lusso.

Eppure dopo la vittoria nel campionato 2016-17 erano arrivati giocatori strapagati e inseguiti da molti: da Morata ad Emerson, da Bakayoko a Giroud, da Rudiger a Barkley, da Drinkwater a Zappacosta. Quasi nessuno ha reso secondo le aspettative e in questo senso Conte si  potrebbe fare anche qualche domanda, invece di pensare che tenendo Matic avrebbe dominato la Champions League. Di certo Abramovich non ha perso la volontà di spendere, visto che 65 milioni per Jorginho sono un’esagerazione, sia pure contenendo lo svincolo di Sarri dal Napoli. Molti addetti ai lavori e ai livori, fra quelli che hanno lavorato con Conte, dicono che sia impossibile reggerlo psicologicamente per più di un paio di stagioni, al di là del fatto che allenare un top club per più di due stagioni sia difficile per tutti.

Conte è arrivato al terzo anno e con il filo sempre sul punto di spezzarsi soltanto alla Juventus: nelle altre situazioni in cui la terza stagione gli è stata proposta (Bari, Italia, Chelsea) o se ne è andato o si è messo nella condizione di farsi cacciare. A dirla tutta, se il gol di Muntari fosse stato convalidato non sarebbe arrivato, in bianconero, nemmeno alla seconda stagione. Al Chelsea era ormai detestato da metà spogliatoio e non amato dalla rimanente, Hazard in testa. E adesso? Dopo che ha rifiutato un’Italia bis soltanto per questione di soldi, chi lo conosce bene dice che aspetterà solo un cadavere importante (ma questo è logico), con un’importante novità degli ultimi giorni: sarebbe disponibile anche a tornare nella serie A italiana, possibilmente in un contesto in cui non sia matematico prendere schiaffi dalla Juventus. Facile, questa è solo una nostra congettura, pensare a un Milan ammerregano e ambizioso che fra qualche mese dica arrivederci e grazie a Gattuso. Un bravissimo allenatore, Conte, però sempre convinto di essere sottovalutato e che ci siano club più ricchi di quello in cui sta lavorando. A volte non è vero.

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