Sky e Dazn: doppio abbonamento?

15 Giugno 2018 di Indiscreto

La vicenda dei diritti televisivi domestici 2018-2021, conclusa con la spartizione fra Sky e Perform, ha ispirato tante analisi di politica sportiva ma noi al bar, a partire dal barista che impazzisce a star dietro a tutti questi cambiamenti, abbiamo fondamentalmente una sola domanda: per vedere tutto il calcio di serie A occorreranno due abbonamenti? La risposta è la seguente: FORSE NO, almeno dal punto di vista di chi è già abbonato a Sky Calcio, FORSE SÍ invece per chi entrerà nel mondo DAZN a 9,99 euro al mese con la certezza di vedere 3 partite su 10 a giornata (sabato 20.30, domenica 12.30, una di quelle alle 15.00 sempre della domenica) e lo scenario che gli accordi fra le due aziende comprendano qualche partita che Sky condivida con i nuovi entrati sul mercato italiano, centratissimi su web e smart tv.

L’escamotage di rendere DAZN una specie di Eurosport, con un suo canale sul bouquet Sky e quindi con possibilità della cosiddetta ritrasmissione, sarebbe tecnicamente possibile ma di sicuro non risponde agli interessi di Perform: che senso avrebbe essere una Sky di serie B? Più facile che l’accordo possa riguardare solo il web, da ambo i lati, con le 3 partite di DAZN visibili su Sky Go. Non siamo nella mente dei manager delle due aziende e siamo onestamente abbonati solo a Sky, quindi aspettiamo. Però già subito possiamo dire che il criterio di spartizione delle partite è abbastanza preciso e si presta a pochi equivoci.

In pratica prima dell’inizio della stagione, quindi a prescindere da come andranno le cose in campionato e dallo stesso calendario, si stabiliranno in Lega quali sono i 20 big match della serie A 2018-19: senza troppa fantasia potremmo dire tutti quelli del mini campionato Juve-Napoli-Roma-Inter-Milan, non fosse altro che per il numero di tifosi-abbonati. Esattamente 20 partite, fra andata e ritorno. Vogliamo togliere qualche partita e aggiungere i due derby di Roma e qualche altra sfida con la Lazio in campo? Fate voi, noi se dovessimo vendere abbonamenti non lo faremmo. 20 partite top, dicevamo, decise a priori: per 16 di queste la scelta è di Sky, per 4 di DAZN, con una scansione 4-1-4-1-4-1-4-1. Gli anticipi causa Champions League non sono un problema, perché il sabato offre possibilità a tutti. Chi avrà il diritto di scelta per quella partita top deciderà quindi anche la fascia oraria in cui si giocherà: se dopo 4 scelte Sky toccasse a DAZN e il prescelto Juve-Inter capitasse il sabato, è evidente che alle due squadre si imporrebbe di giocare alle 20.30 (nel caso fosse uno dei turni di Sky chiaramente invece alle 18, sempre del sabato). Per quanto riguarda le tre partite delle 15 della domenica, sarà invece Sky a scegliere per prima le sue due, avendo i due pacchetti più pregiati, lasciando ovviamente a DAZN la peggiore. Esperti televisivi ci hanno spiegato i mille sottocasi, tipo turni infrasettimanali e recuperi, ma gli aspetti più importanti ci sembrano questi ed in ogni caso è prematuro spaccarsi la testa prima dell’eventuale accordo. Che potrebbe teoricamente non esserci, visto che l’esclusiva di prodotto significa proprio uno scenario del genere.

Ci piace sempre ricordare che il calcio non è un genere di prima necessità e che gli inglesi residenti in Inghilterra possono al massimo vedere 168 partite (fra un anno dovrebbero diventare 190) sulle 380 di Premier League, visto che al di là dei soldi l’idea di base è quella di imporre a chi vuole vedere tutte le partite della sua squadra di schiodare almeno qualche volta il culo dalla poltrona e di andare allo stadio. O magari non farlo, con il risultato però di aumentare la sua voglia di calcio: meccanismo contrario rispetto all’inflazione-assuefazione.

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