Savona o Mattarella?

28 Maggio 2018 di Indiscreto

Il governo Conte morto prima di nascere è servito almeno a ispirare un ‘Di qua o di là’ che sarà attuale fino alle prossime elezioni politiche, molto probabilmente a ottobre anche se il governo tecnico, neutrale, di garanzia, o come lo vogliamo chiamare, di Cottarelli che è nella testa di Mattarella potrebbe avere un orizzonte più lungo. È del tutto evidente che il nome di Savona sia stato per Salvini un cinico pretesto per ribaltare il tavolo, visto che che le idee di Savona sarebbero state in gran parte applicabili anche con un altro ministro dell’Economia, non solo Giorgetti. È evidente anche che mai nella storia dell’Italia repubblicana un presidente è stato interventista fino a questo livello, non perché abbia rifiutato il nome di un ministro (è successo tante volte, sia per persone di qualità come Gratteri sia per delinquenti) ma perché è entrato pesantemente nel merito della linea politica di una possibile maggioranza.

Per molto meno tutti i suoi predecessori, anche quelli con buona stampa, sarebbero stati omaggiati da una richiesta di impeachment: ipotesi sempre rimasta allo stato mediatico con Leone, Cossiga e Scalfaro, anche per il piccolo dettaglio che non basta un voto parlamentare ma serve anche il giudizio della Corte Costituzionale allargata, con l’aggiunta di 16 membri (mai capito come si trovino questi 16, nella pratica, se vadano trovati al momento o siano già in stand-by: riprenderemo in mano il Bignami per un prossimo post). Insomma, impossibile anche se i Cinque Stelle stanno già urlando questo slogan. Uno dei tanti aspetti paradossali della vicenda è che Savona, anche il Savona degli ultimi anni, è più europeista di alcuni ministri dei governi passati e le sue idee eversive alla fine si riducevano a un cambio netto di linea su fisco, livello di deficit e austerità. Perché anche al bar siamo consapevoli di quanto sia difficile l’uscita dall’euro, anche solo come procedura…

Visto che l’ex ministro del governo Ciampi è stato usato come un pretesto da Mattarella e Salvini, con Di Maio messo nel sacco da entrambi (e da Di Battista, visto che sta per risuonare la sua ora), lo usiamo come pretesto anche noi perché, come ha ben detto Padoan, il vero problema non è mai stato Savona ma le idee di Cinque Stelle e Lega in materia di economia. L’Europa vagheggiata da Mattarella, molto simile a quella attuale, o quella di Savona con un recupero almeno parziale di sovranità? Chiaramente siamo con Savona, in un mondo in cui ancora nel 2018 tutti (tutti) i governi fanno prima di tutto gli interessi nazionali, a volte mascherandosi da grandi leader internazionali, ma anche in questo caso crediamo che l’eterogeneo pubblico di Indiscreto non ci faccia lo scherzo di andare oltre un 60-40, qualunque sia il vincitore. Savona o Mattarella?

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