Memphis Meats, sognando i manifestanti pro macellazione

29 Agosto 2017 di Indiscreto

Bill Gates, Richard Branson, un gigante dell’agroalimentare come Cargill e altri leggermente più bravi di noi come imprenditori stanno investendo in un’azienda a cui auguriamo tutto il bene possibile, pur non essendone azionisti né marchettari. La Memphis Meats è una start-up, peraltro già abbondantemente partita, che come oggetto sociale ha quello di produrre carne senza uccisione di animali e distruzione dell’ambiente. L’idea dei tre scienziati fondatori della Memphis Meats, visionaria e speriamo (non abbiamo le basi culturali per un giudizio, a meno di non definire tali un’affannosa ricerca sul web) scientificamente fondata, è quella di creare la carne a partire dalle cellule animali e quindi di avere non una carne di serie B ma esattamente la stessa che siamo (stati) abituati a mangiare. Va detto che i 17 milioni di dollari di raccolta coordinata dalla DFJ di cui si è parlato sono, per questo tipo di investitori, un po’ come lo stipendio da giornalista del divino Gianni Clerici (“Lo giro direttamente al mio giardiniere”), e che possono anche essere una specie di investimento per consolidare la fama di imprenditori illuminati. Rimanendo nel campo delle speranze, per questa azienda californiana, la produzione teoricamente illimitata di carne porterebbe alla fine delle uccisioni dirette di animali e di quelle indirette di esseri umani, che avrebbero a disposizione risorse idriche oggi inimmaginabili. Ci sarebbe il divertimento di assistere a grottesche manifestazioni di tradizionalisti pro macellazione, sia occidentale sia halal, da parte degli ultras chilometro zero no OGM e no tutto, con scenari affascinanti e che forse non potremo vedere: Branson dice che per un cambiamento reale ci vorranno trent’anni e guardando i costi di produzione attuali (sui 35.000 dollari al chilo), pur pensando alle economie di scala, è stato anche ottimista. Per un confronto sono da tenere presenti anche i circa 10.000 litri d’acqua usati nelle varie fasi dei processi produttivi attuali per avere un chilo di carne nel modo tradizionale, con l’animale trasportato, segregato e ucciso in modo spesso criminale. Ci fa ben sperare invece il fatto che in questo settore della carne cruelty free stiano investendo colossi arricchitisi con la carne tradizionale, come la stessa Cargill che fornisce mangime per animali a mezzo mondo. La certezza è che i passi avanti nella storia del mondo e nelle condizioni di vita quotidiane sono stati merito della scienza: politica, economia e religione subiscono i cambiamenti, talvolta li gestiscono, ma non creano niente.

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