Natale o Capodanno? (E comunque auguri)

30 Dicembre 2016 di Stefano Olivari

L’ultimo ‘Di qua o di là’ del 2016 è un pretesto per fare gli auguri a tutte le persone che passano qualche minuto della loro giornata su Indiscreto: a volte contribuendo alla discussione, altre leggendo e basta. Sia Natale sia Capodanno sono situazioni in cui anche chi per carattere guarda avanti è indotto a fare un bilancio, ma non c’è dubbio fra le due ognuno abbia una sua preferenza. Come luogo comune si può dire che a Natale si subiscono di più gli obblighi familiari e a Capodanno quelli sociali, non sappiamo cosa sia peggio e l’intenzione (quasi perfezionata) sarebbe quella di fare percorso netto.

Il bilancio di Indiscreto è che in certi mesi abbiamo superato le 500.000 pagine viste, con gli utenti unici che si mantengono sui 30.000: siccome non abbiamo scritto più articoli (anzi, l’idea per il 2017 è di scriverne di meno e possibilmente meglio) significa che la fedeltà di chi già c’era è aumentata e la cosa che ci dà gioia alla fine è questa. Citiamo i numeri più per forma mentale che per utilità: la pubblicità di Google Adsense che vedete sa perfettamente quanti click valiamo, quella di altro tipo nemmeno la cerchiamo perché cercare la pubblicità è un lavoro difficile e la giornata è breve. Ancora riusciamo a cogliere la differenza fra giornalismo e intrattenimento, quindi siamo felici di avere creato uno straordinario bar dove ognuno (noi per primi, perché in certe giornate nemmeno riusciamo ad aprire il sito) va quando gli pare e tratta gli argomenti del momento. Forse abbiamo già scritto cose del genere gli anni scorsi, comunque ci crediamo e le ripetiamo. Rispetto al 2000, quando Indiscreto è andato online, scriviamo meno di sport perché ne scriviamo già tanto, sicuramente troppo, da altre parti: nessuno può (e deve) fare per divertimento ciò che già fa per lavoro. Questo non toglie che lo sport sia nell’anima del sito e nell’approccio alla vita reale di quasi tutti quelli che stanno leggendo queste righe: si vince, si perde, si scherza, ci si arrabbia, alla fine l’importante è avere giocato e poter pensare a una prossima partita. Il tutto con una qualità media dei commenti facilmente confrontabile a quella dei grandi portali di informazione: vinciamo noi, ce lo diciamo da soli. Senza bisogno di moderatori, maestrini o gente che dia la linea: alla peggio banniamo (ma non è quasi mai successo) senza farla troppo lunga. Nostra stella polare è e sarà sempre l’Uomo Indiscreto (a proposito, le votazioni stanno volgendo al termine), quell’essere sprezzante e onnisciente al quale soltanto dietro una tastiera e con Wikipedia aperta qualcuno di noi riesce a volte ad avvicinarsi.

Il famoso bilancio è quindi strapositivo, anche per il lavoro non retribuito delle persone di cui leggete le firme: Paolo Morati e Oscar Eleni su tutti, ma anche (parlando del solo 2016) Dominique Antognoni, Andrea Ferrari, Fabrizio Provera, Glezos, Paolo Sacchi. Un circolo chiuso? Forse sì, ma soltanto per questioni finanziarie. Purtroppo ci è capitato di rifiutare contributi di giornalisti bravissimi, anche nella logica del ‘Da cosa nasce cosa’, per non generare equivoci. Con il surplus di cassa potremmo pagare due articoli all’anno a un prezzo dignitoso oppure organizzare un aperitivo Indiscreto come si deve, magari con un faccia a faccia tra Dane e Campatelli: il secondo scenario, per la parte dell’aperitivo, è l’unica promessa che ci sentiamo di fare. Per non creare figli e figliastri non citiamo gli amici che sono anche lettori, alcuni nati come amici e altri come lettori, fornitori fondamentali di idee, spunti, riflessioni, ma soprattutto calore. La citazione è invece d’obbligo per Biro, gatto che ha visto nascere quasi tutto ciò che leggete qui dentro e che a quasi 15 anni di vita non ne può più. Il miglior augurio per il 2017 è in realtà un consiglio: quando tutto sembra andare male, e capita spesso anche a noi privilegiati, guardate un gatto. Natale o Capodanno? Comunque auguri.

Share this article