Cuore di Mela, i come e i perché di Apple

12 Dicembre 2016 di Indiscreto

Cuore di mela

Luca Accomazzi e Lucio Bragagnolo sono da una trentina d’anni dei punti di riferimento per la comunità Apple italiana, forti di diversi libri, articoli e opere di divulgazione che hanno messo al centro l’universo originato dall’idea dei due Steve (Jobs e Wozniak). Il loro ultimo parto si chiama Cuore di mela, finanziato totalmente attraverso Kickstarter con un progetto lanciato questa estate raccogliendo 6.727 euro sui 6.000 richiesti per partire e che si può approfondire direttamente cliccando qui.

L’intento, piuttosto ambizioso, era quello di scrivere “il libro definitivo sul mondo dei sistemi Apple: macOS, iOS, tvOS, watchOS”. Mica pizza e fichi (o, meglio, mele…). “Ci siamo occupati di tutto, dalla stesura – e ci mancherebbe – alla realizzazione dell’ebook al marketing su Internet. Abbiamo assoldato un impaginatore freelance per la versione su carta e fatto ricorso a uno stampatore in print-on-demand. La versione su carta esiste solo per i finanziatori che l’hanno espressamente richiesta. Offriremo anche una cena a quelli che hanno pagato per esserci”, ci spiega Bragagnolo.

Ma veniamo a Cuore di mela. Il sommario già ci dice che non si parlerà solo bene di Cupertino, e questo per chi ritiene l’accoppiata Accomazzi-Bragagnolo di parte (di culto alcuni ‘flame’ sul tema che hanno in passato coinvolti i due autori) farà tirare un sospiro di sollievo. Il primo capitolo è infatti così riassunto: “Breve storia ragionata di Apple per capire meglio i pregi e i difetti della grande azienda attuale” e, si legge già nelle prime righe, che si vuole “aiutare il lettore a capire bene i suoi prodotti per usarli al meglio”. Scorrendo le centinaia di pagine del volume emergono in realtà anche le passioni del duo (per chi li conosce non è un caso che vengano suggeriti giochi di ruolo e programmi matematici) e la volontà di incuriosire anche il meno tecnico, affrontando temi ostici per chi vive di mouse e touch. Il capitolo dedicato al terminale è in tal senso molto riuscito, anche se resta comunque qualcosa che appassionerà più gli smanettoni da tastiera che i ragazzini da app.

Non manca qualche sarcasmo un po’ gratuito o comunque da contestualizzare meglio, nonché determinate critiche alle alternative a Cupertino (più che Windows e Microsoft nel mirino sembra ormai esserci Android e quindi Google) controbilanciate dagli appunti ad Apple. L’introduzione al capitolo 7 recita quindi testualmente: “Siamo onestamente del tutto convinti che Mac sia il miglior calcolatore e iPhone il miglior smartphone sulla piazza, ma questo non significa che siano perfetti per fare qualsiasi cosa. Per quali scopi Mac e iPhone mostrano la corda, e quali altri mezzi informatici possiamo usare al loro posto?”.

A chi consigliare l’acquisto? Oltre ai devoti dei due, evidentemente a chi usa l’ecosistema Apple ma anche a chi ne ha sentito parlare e vuole capire come funziona e si comporta, e magari non sa cosa sia il ciclo tic-toc o vuole apprendere le basi di Applescript. Ma anche a chi non ha ancora capito cosa farsene di un Apple Watch. Scritto in modo chiaro e snello, con qualche tocco di ironia qua e là e la volontà implicita di incuriosire senza spendere troppo nozionismo a sfavore dell’attenzione, richiede però almeno una minima infarinatura dei concetti di base informatici, niente di straordinario comunque, presentando nel contempo più rimandi esterni a portata di click per chi desidera apprendere ulteriori nozioni.

Concludendo, Cuore di mela non è un manuale (ma non voleva esserlo) ma più un racconto che indaga e descrive né più né meno quello che veniva dichiarato in apertura, ossia i sistemi Apple, e come utilizzarli al meglio: È quello definitivo? Non possiamo dirlo, certamente copre tanti argomenti, cercando di essere esaustivo a un prezzo atipico per essere un ebook, 25,99 euro su Amazon e iBooks Store: “Niente 2,99, 0,99, eccetera. Bensì un euro in più di quelli pagati da chi ha sostenuto il progetto su Kickstarter, che ha pagato in anticipo e sulla fiducia. In pratica ha fatto un preordine mesi prima di vedere anche la copertina”, chiarisce Bragagnolo. Chiudiamo qui che dobbiamo dedicarci a cercare di far funzionare la nostra carta nazionale dei servizi su Mac affidandoci al capitolo dedicato… sperando di riuscirci.

Share this article