Militari nelle strade?

16 Novembre 2016 di Indiscreto

Quando a parlare dei militari da schierare nelle strade di Milano, più per far sentire la presenza dello Stato in certi quartieri che per compiti concreti, era il centro-destra si scriveva di ‘Modello Cile-Pinochet’, invece adesso che lo ha fatto Sala (peraltro ex direttore generale nella Milano del centro-destra, su chiamata della Moratti) la proposta viene presentata addirittura come intelligente, comunque un qualcosa di cui si può discutere senza passare per fascisti. L’uccisione del dominicano in piazzale Loreto ha ricordato che esistono le periferie, non soltanto gli eventi, così in occasione della visita della Boldrini a Quarto Oggiaro Sala ha lanciato una proposta che è tutto tranne che nuova. Perché fino al 2011 in questa logica dissuasiva i militari nelle strade di Milano c’erano (non tanti), fino a quando Pisapia decise che non servivano: a mantenere l’ordine pubblico sarebbero bastate le iniziative dei centri sociali e i record mondiali di multe per divieto di sosta. Ma al di là dei soliti battesimi giornalistici (‘Cinque Stelle inaffidabili’ è il mantra del momento, da Scalfari fino al collaboratore non pagato) il problema delle periferie italiane (facile scrivere le stesse cose, forse anche peggio, di Roma o Napoli) è reale e non viene percepito soltanto perché ci autolimitiamo nei comportamenti: se stare in casa, con sbarre e antifurto, guardando Sky Sport, è la soluzione al problema allora non c’è niente di cui discutere. Va anche detto che la mancanza dei militari di leva ha tolto all’esercito decine di migliaia di giovani da utilizzare in qualche modo e quindi la soluzione di lungo periodo non può essere questa, a meno (noi lo auspichiamo) di non non ripristinare il servizio di leva. Però, a breve termine, dei militari nelle strade ‘giusto per’ si può parlare. Il Di qua o di là è quindi al solito diretto: militari nelle strade sì o no?

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