Matrimonio o convivenza?

15 Novembre 2016 di Indiscreto

Comunque la si veda, il fatto che nel 2015 siano stati celebrati in Italia 194.377 matrimoni in totale, circa 4.600 in più rispetto al 2014 (e anche quest’anno i dati provvisori sono buoni), è un segnale di fiducia nel futuro. Quindi bene. Anche perché l’Istat ha sottolineato che nel periodo 2008-2014 i matrimoni erano diminuiti di quasi 10.000 all’anno e la tendenza era quella verso la scomparsa di questo patto-contratto, in altri contesti anche sacramento. Al rialzo inoltre le cifre 2015 relative ai soli cittadini italiani (144.819 celebrazioni), sottoinsieme in cui il calo era stato più pesante… Rimandiamo a qualcuno dei tanti articoli pubblicati sull’argomento per le cifre complete, da mettere ovviamente in relazione anche al numero dei divorzi. Alcune analisi dicono che questa inversione di rotta sia dipesa da nozze rimandate negli anni precedenti, come confermerebbe l’età media degli sposi 2015 (35 anni lui, 32 lei), altre che l’introduzione del divorzio breve (a fine 2014) avrebbe reso più leggera anche la scelta del matrimonio. Ma a noi di Indiscreto interessa come al solito parlare dell’unico argomento che realmente ci appassiona, cioè noi stessi. Il Di qua o di là riguarda quindi una preferenza puramente personale e non potrebbe essere più chiaro: premesso che si vive benissimo anche da soli (in questo caso il problema non si pone), ma volendo vivere con un’altra persona il più a lungo possibile, e magari per sempre, siamo filosoficamente per la convivenza o il matrimonio?

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