Giochi e giochetti del beach volley (secondo Greta Cicolari)

13 Agosto 2016 di Indiscreto

Già in passato ci eravamo occupati del caso di Greta Cicolari, che con Marta Menegatti formava una delle coppie di beach volley più forti del mondo prima che dissidi con il c.t. azzurro Lissandro la escludessero dalla Nazionale (vicenda complessa e non ancora terminata, che a un primo livello potremmo sintetizzare dicendo che Lissandro afferma di essere stato insultato dalla Cicolari, privatamente e via Twitter, e lei di non averlo mai fatto, mentre a un secondo riguarda tutta una serie di problemi fra la pallavolista e la FIPAV). Questa la sua opinione sul beach italiano ai Giochi di Rio: opinione chiaramente di parte, visto che lei a Rio avrebbe voluto e dovuto esserci, ma comunque uno spunto interessante per riflettere sul rapporto fra atleti e federazioni, che in quasi tutti gli sport hanno un potere immenso visto che possono gestire l’arma della convocazione olimpica senza di fatto rendere conto ad alcuno per i loro errori.

Data la conclusione dell’Olimpiade del beach-volley femminile italiano, mi sento di scrivere due parole a riguardo, tecniche e non. Ho letto e sentito diverse cose in merito a quello che è successo in questi giorni e ci tengo a esprimervi il MIO pensiero. Per prima cosa penso che dopo avermi sostituito senza ragioni tecniche né spiegazioni di alcun tipo (all’epoca prime nel ranking europeo e terze in quello mondiale) con una giocatrice che non aveva alcun merito sportivo, il minimo che il Ct Brasiliano Lissandro Carvalho avrebbe dovuto fare era migliorare il risultati, cosa che non è avvenuta (nessun titolo europeo, nono posto a Rio, eccetera). Per seconda cosa, la squalifica di 13 mesi creata ad hoc per allontanarmi dal campo e lavorare così indisturbati, la trovo la cosa più meschina che Ct e Federazione abbiano potuto fare nei confronti di un atleta pulita. Per chi volesse capirne di più, leggete la recente sentenza del Tar del Lazio (questo il link). Per terza cosa, il doping dell’atleta che mi ha “sostituito” mi fa credere che questa qualifica forse non sia arrivata del tutto in modo regolare.  Purtroppo nessuno ha rilasciato dichiarazioni e i dubbi che ho in merito (a partire dalla sostengno che il Ct Lissandro e Menegatti offrono a Orsi Toth nonostante abbia rovinato il lavoro di 3 anni di una Federazione) sono tanti… Per quarta cosa, ho sentito dire “povere, dopo quello che è successo… Giocano insieme da qualche giorno”. Be’… Innanzitutto in una programmazione Olimpica trovo incredibile che Ct e staff non avessero pronte due alternative alle giocatrici in partenza per i Giochi.  Un infortunio o un qualsiasi tipo di problema doveva essere tenuto in conto, o siamo dilettanti?  Sinceramente, dopo aver appurato che nessuno dello staff conosceva il nemmeno il regolamento in caso di sostituzione, mi fa pensare che tutta questa professionalità in realtà non ci sia. Per quinta cosa, lo staff e le atlete che erano a Rio sono state pagate da tutti noi. Un paese come l’Italia potrebbe innanzitutto riuscire a qualificare due coppie femminili (come avvenuto nel maschile), cosa che non ha fatto. Ma soprattutto dovrebbe ottenere risultati migliori del semplice passaggio di un turno per via di una vittoria contro l’Egitto. Per sesta cosa, vi prego di tenere presente che non si può sentire un atleta che uscendo da un’Olimpiade con tre sconfitte e una sola vittoria contro l’Egitto (che notoriamente gioca a beach volley da meno di un anno ), dichiara di essere contenta perché a suo fianco ha giocato la sua amica Laura Giombini, che senza nulla togliere alla sua forza di volontà, non era sicuramente in grado di stare in campo ad un’Olimpiade.  Per settima e ultima cosa, vorrei farvi notare che l’unica coppia azzurra che è ancora in gara a Rio, ha chiesto e ottenuto il cambio di allenatore lo scorso anno. Cosa che io e Marta, insieme, avevamo chiesto e NON ottenuto nel 2013. Perché? Concludo lanciando un appello a chi di dovere. Mi auguro che da subito, da oggi stesso , cominci una pulizia all’interno del settore del beach-volley femminile, e che questo sport in Italia, almeno in ambito femminile, non sia più governato solo ed esclusivamente da uomini che trattano le donne in modo maschilista e prepotente. E parlo per esperienza personale (qui il video di un’aggressione verbale nei miei confronti). I giochi si sono conclusi, in tutti i sensi.

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