Tennis italiano, sotto il vestito niente

10 Maggio 2016 di Indiscreto

Il tennis è il meno nazionalistico degli sport, perché per la quasi totalità degli appassionati il tifo e le simpatie sono trasversali rispetto al passaporto. Per questo dopo il lunedì nero di Roma è assurdo processare chi era in tabellone ed è stato eliminato da chi ha giocato meglio: chi ha partecipato evidentemente era meno peggio di chi è uscito alle qualificazioni o nemmeno aveva la classifica per esserci, nelle qualificazioni. Fognini male contro Garcia Lopez, Cecchinato vicino ai propri limiti ha fatto soffrire Raonic, Caruso di un pianeta diverso rispetto a Kyrgios e Sonego che ha davvero onorato la sua wild card contro Sousa. L’unico a vincere fra gli uomini è stato Seppi, che contro Pospisil ha giocato discretamente e servito bene. Zero assoluto invece fra le donne: crollata la Errani contro la Watson (qualificata sì, ma di buonissimo livello), mai in partita Schiavone e Knapp contro Safarova e Strycova. I bollettini della sconfitta sono sterili almeno quanto quelli della vittoria, quindi dopo la conta dei superstiti (Volandri, Lorenzi, Giovine e Vinci, che non hanno ancora giocato, oltre a Seppi: cugina della Pennetta a parte, quattro ultratrentenni…) bisogna anche chiedersi chi siano gli italiani sotto i 25 anni che abbiano qualche prospettiva in tornei di questo livello. Continua sul Guerin Sportivo.

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