Curry e Thompson, i migliori nei momenti peggiori

31 Maggio 2016 di Stefano Olivari

I Golden State Warriors sono riusciti, non si sa come, a sopravvivere nelle finali della Western Conference ad una bellissima, commovente, versione degli Ohlahoma City Thunder e da giovedì si giocheranno il titolo NBA contro i Cavs autogestiti, ma con qualche soldo in più rispetto alla Democracia Corinthiana di inizio anni Ottanta, di LeBron James, Love e Irving. Anzi, si sa come: Steph Curry e Klay Thompson, che soprattutto in garasei (Thompson) e garasette (Curry) hanno praticamente da soli tenuto a galla i Warriors nel momento dell’assoluto dominio fisico degli avversari, permettendo a Green e al resto della squadra di salire di tono e di finire da Warriors, con difesa dinamica e campo allargato in attacco. L’elenco dei record è noioso e fa tanto copia e incolla, ma fra i tanti almeno uno va ricordato: è soltanto la decima volta nella storia dei playoff che una squadra vince dopo essere stata in svantaggio 3 a 1, farlo poi contro Durant e Westbrook in missione dà al tutto un valore storico di cui bisogna rendersi conto subito per non apprezzare fuori tempo massimo ciò che stiamo vedendo. Continua sul Guerin Sportivo.

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