L’amore dei passivi e quello dei pro-attivi

23 Novembre 2015 di Inga Verbeeck

Il numero di commenti al mio primo articolo su Indiscreto mi ha molto colpito, essendo un sito molto maschile (secondo me questa caratteristica dovrebbe attirare donne, ma il direttore dice che non funziona così) e quindi con lettori tendenzialmente meno portati a parlare del loro privato. Avevo già pronto il secondo articolo, incentrato sulla differente percezione del matrimonio nei vari paesi europei, ma preferisco rimandarne la pubblicazione e rispondere alle domande e soprattutto alle osservazioni che mi sono state fatte. Le ho divise in tre grandi gruppi.

Il primo gruppo è composto da chi si chiede il motivo di pagare per un progetto di vita come il matrimonio. Va bene pagare per una notte, questo il concetto, ma quando si vuole di più allora i soldi non servono e non devono servire. La mia risposta? Sono assolutamente d’accordo con voi! Noi matchmaker non vendiamo niente e nessuno. Se qualche uomo pensa di poter ‘comprare’ tramite Ivy International la sua donna ideale, quella che non è ancora riuscito a trovare, purtroppo rimarrà deluso: non possiamo lavorare per lui. La gente ci paga per il nostro tempo e per il nostro network, così come pagherebbe un consulente. I nostri clienti tramite noi vogliono conoscere persone che non incontrerebbero nella loro vita di tutti i giorni. Noi creiamo occasioni di incontro ben selezionate, con persone a nostro giudizio compatibili, ma di certo non mettiamo nessuno nelle braccia di un altro. Anche con noi bisogna corteggiare e correre il rischio di essere rifiutati, soltanto che lo si fa con persone del livello desiderato. Se quel qualcosa non scatta, non scatta e basta. Però se scatta sarà di certo con una persona che non ti riserverà cattive sorprese, parlando di cose concrete. Insomma, facciamo risparmiare tempo a persone per le quali il tempo vale tantissimo. Come già detto, nessuno dei nostri clienti cerca sesso occasionale: quello è facile da trovare ovunque, gratis e ancor di più a pagamento…

Il secondo gruppo delle vostre osservazioni è basato sul giudizio che date riguardo ai nostri clienti. Avete scritto, più o meno, che soltanto gli stupidi hanno bisogno di qualcuno per trovare una moglie o un marito. Ribadisco: non siamo così potenti. Noi aiutiamo a puntare le proprie limitate (per il tempo o altri motivi) frecce sui bersagli potenzialmente giusti. Tutte le persone che sono state coinvolte in una relazione negativa, senza futuro, conoscono bene la sensazione di vita rubata e persa che si avverte con un partner sbagliato. Ma è questione di gusti… C’è chi preferisce subire passivamente il caso e chi invece è pro-active, cosciente che la vita è breve e che bisogna prenderla nelle proprie mani. Magari si fallisce lo stesso, ma almeno si è fatto il possibile. Noi ci rivolgiamo proprio ai pro-active, non ai passivi per pigrizia o per altri motivi, fra cui un cattivo rapporto con il proprio Ego. Stefano mi suggerisce che il timore di molti è quello di fare la parte degli ‘sfigati’ (questo termine non è mio!), ma continuo a pensare che sia peggio buttare via anni di vita.

Terzo gruppo di commenti: quali garanzie offrite circa il buon esito della ricerca, nel caso qualcuno paghi per i vostri servizi? Risposta: garantiamo ogni anno un minimo di ‘introductions’, intendendo con questo termine profili selezionati e approvati dal cliente, che poi incontra nella realtà. Non garantiamo la nascita dell’amore, ma grandi opportunità che nasca. Non mi stancherò mai di dire che si può vivere benissimo da single, se questa è la propria indole. Ma se non lo è allora è sbagliato buttare via il tempo.

ivy-international.eu

ingaverbeeck.com

 

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