Generazione NBA al penultimo treno perso

17 Settembre 2015 di Stefano Olivari

Come nel 2013 le speranze europee della Nazionale di basket si sono scontrate con la realtà dei quarti di finale e di una Lituania inferiore come somma dei valori dei singoli, pur avendo in squadra Valanciunas, ma non certo come squadra. Peccato perché i successi dell’Italia permettono di intercettare quel pubblico generalista che gli sport diversi dal calcio faticano sempre a coinvolgere, ma peccato anche perché, come ha detto a caldo con molta lucidità Danilo Gallinari, gli anni passano. E questa generazione di enorme talento, nelle sue punte (Bargnani classe 1985, Belinelli 1986, Gallinari 1988) superiore a quelle degli ori europei del 1983 e del 1999, in quasi un decennio non è mai riuscita a fare il passo decisivo verso l’alto. L’Europeo prima… europeo e poi francese era il penultimo treno per la storia, se non proprio per la gloria: diciamo penultimo perché l’ultimo sarà il torneo preolimpico a cui l’Italia parteciperà senz’altro, anche se non dovesse classificarsi nelle prime sette, visto che uno dei tre gironi dovrebbe essere organizzato proprio dalla FIP di Petrucci. La qualificazione per Rio rimane difficilissima, nessuno si illudeva di arrivare alla finale di Lille che avrebbe dato la qualificazione diretta per i Giochi, ma una squadra piena di talento offensivo come quella azzurra non parte battuta contro nessuno. Abbiamo detto ‘talento offensivo’ e la chiave dell’ennesima delusione è tutta qui: per la prima volta dall’inizio (2010) della sua gestione Simone Pianigiani ha avuto a disposizione i tre tenori in condizioni fisiche accettabili, anche se nel corso delle settimane piccoli infortuni hanno minato le certezze. Continua sul Guerin Sportivo. 

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