Tokyo 2020, un’altra Olimpiade senza rugby

12 Giugno 2015 di Stefano Olivari

Da un po’ di tempo non si sente più parlare di Roma 2024, per la gioia di chi vorrebbe sempre rimanere fermo a guardare i monumenti del passato con la giustificazione di prevenire i furti (perché non ci ammazziamo subito, allora?). E allora parliamo di Tokyo 2020, il cui comitato organizzatore ha da pochissimo reso noto l’elenco dei 26 sport che hanno chiesto di essere inseriti nel programma olimpico. Dai quasi sicuri baseball e softball, per entrambi ultima apparizione a Pechino 2008, agli scacchi, passando per il Wushu (in pratica un misto di arti marziali, però cinesi) e il tiro alla fune, che può suonare da sagra di paese ma che in realtà ai Giochi c’è già stato cinque volte (l’ultima ad Anversa 1920). Questo l’elenco completo, copincollato dal comunicato dei giapponesi: “Air sports, American football, baseball-softball, bowls, bowling, bridge, chess, dance sport, floorball, flying disc, karate, korfball, netball, orienteering, polo, racquetball, roller sports, sport climbing, squash, sumo, surfing, tug of war, underwater, waterski and wakeboard, wushu”.

Continuiamo a ritenere incredibile che il rugby manchi dalle Olimpiadi da più di 90 anni (a Parigi 1924 vinsero gli USA) e risibili le obiezioni sui tempi di recupero che questo sport impone. Basterebbe fare quarti-semifinali-finale, solo eliminazione diretta, con una squadra per tre continenti (Americhe, Asia unita all’Oceania, Africa), due per l’Europa, campioni del mondo, nazione ospitante e l’ultima pescata da un torneo preolimpico. Ancora più incredibile che il rugby alle Olimpiadi non voglia andarci, come a non volersi mischiare con una massa che a Rio potrà assaggiare soltanto il Seven (previsti due giorni di gare, ci credono molto…). Va anche detto che lo IOC è gestito con logiche non diverse da quelle della FIFA, quindi stare fuori dal carrozzone olimpico può in certi casi avere una giustificazione.

La grande suggestione potrebbe così diventare il football americano, verosimilmente senza personaggi NFL ma non si sa mai (in fondo si finisce il 9 agosto, a preseason da poco iniziata). Con quali criteri si sceglierà? Toshiro Miuto, il Montezemolo (senza offesa per Miuto) locale, lo ha spiegato in maniera un po’ vaga: “Tre criteri: interesse dei giovani, importanza per Tokyo 2020 e aderenza agli standard IOC”. La decisione finale nell’agosto 2016 a Rio. Secondo il presidente dell’IOC Bach il criterio prevalente dovrebbe essere quello dei giovani, quindi meno male che non esiste la federazione di WhatsApp.

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